L’editoriale di Massimiliano Lussana non è solo dedicato alla vittoria della Sampdoria. È dedicato a gufi, disfattisti, retrocessionisti e fallimentaristi. Buona lettura…
Parliamo, ma solo per un attimo, della partita: il goal di Tameze, immeritato per quello che il Verona aveva fatto vedere fino a quel momento, e poi la straordinaria rimonta: Candreva, Ekdal e Murru e il goal di Murru, sia pure al novantesimo, è la prova della forza del gruppo e di un gruppo.
Gioco non scintillante, molto meno di quello delle partite perse contro le grandi a inizio campionato, ma vittoria rotonda e meritatissima, oltre le previsioni di Enrico Nicolini, che pure era oggi un’anima divisa in due.
E proprio questa vittoria, la seconda consecutiva, credo che sia l’argomento migliore per mettere a tacere tanti sedicenti blucerchiati che, di settimana in settimana, quasi prendendo spunto dal modus operandi e della storia dei tifosi di altre società, si augurano retrocessioni, fallimenti, sciagure e drammi vari.
Lo dico subito, non è il mio modo di ragionare.
Anzi, penso che questo sia proprio uno dei problemi della Sampdoria di quest’anno.
Quello di tifosi che diventano avvocati di diritto fallimentare prima ancora che allenatori. Di sedicenti esperti di economia che ogni settimana vendono trattative di un fondo diverso, ma in realtà non è mai quello vero. Quello di chi, in odio a Massimo Ferrero, dimentica il tifo blucerchiato.
Anche domenica, ad esempio, abbiamo sentito i cori contro il presidente della Sampdoria, il più percepibile dalla Sud.
Ma il problema, prima ancora dell’esistenza di Ferrero era il numero dei tifosi al Ferraris: 6813 paganti per un incasso di 77.118,75 euro, di cui 2326 abbonati con i mini abbonamenti per una quota abbonati di 24.509 euro e 75 centesimi.
E già questa iniziativa, quella dei mini-abbonamenti, è di quelle che fa la differenza per una società.
Così come la presenza di uno sponsor di maglia, che per la Sampdoria sono addirittura tre.
Tifiamo per la Sampdoria, non facciamo i gufi e nemmeno Tafazzi
Sampdoria, dedicato a gufi, disfattisti, retrocessionisti e fallimentaristi
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Così come un Point come quello che verrà inaugurato nei prossimi giorni in via Venti Settembre, nel più prestigioso dei luoghi toponomastici e nella più prestigiosa delle date. Così come la squadra comunicativa della Sampdoria…
Perché vi racconto queste storie, che non sono storie di campo?
Perché penso che siano segni di vita della società, che dimostrino un’ottima organizzazione e che poi si riverberino sulla squadra: la cena di Massimo Ferrero l’altra settimana, quella di Roberto D’Aversa questa volta, la presenza costante di Daniele Faggiano a Bogliasco sono tutti segni positivi che raccontano anche i sei punti in due partite, in attesa della partita con la Fiorentina alla 18,30 e di quella con la Lazio al Ferraris domenica alle 18, altri due snodi decisivi per raccontare la stagione.
Insomma, credo che tutto questo sia la migliore risposta a tutti i gufi e ai Tafazzi che settimanalmente parlano di fallimenti, di cessioni ad almeno tre fondi ogni sette giorni. Ma anche di retrocessioni, di incapacità del tecnico e di tante altre cose.
Al limite, andassero a vedersi il Watford.
Sampdoria, dedicato a gufi, disfattisti, retrocessionisti e fallimentaristi