La Sampdoria è retrocessa in Serie C, un campionato che vedrà dalla prossima stagione una grande trasformazione: ecco le nuove regole votate dall’ultima assemblea
La Sampdoria giocherà per la prima volta nella sua storia la Serie C. Un campionato nuovo per il club genovese. Un campionato che però presenterà tante novità anche per le altre squadre. A partire dalla stagione 2025/26 che è in arrivo. Perché nell’assemblea di Lega di fine aprile sono state approvate tante modifiche che subentreranno nella prossima annata.
Innanzitutto, una cosa che interesserà molto la Sampdoria: il nuovo salary cap. Questo perché i blucerchiati hanno un monte ingaggi lordo da circa 20 milioni di euro, mentre in Serie C il valore medio si aggira attorno ai 5/6 milioni. Il più alto dei tre gironi era il Catania, con 11,6 milioni. Il club doriano dovrà sfoltire parecchio gli stipendi, facendo attenzione anche al nuovo tetto salariale che la Lega, presieduta da Matteo Marani, ha voluto introdurre per rendere più sostenibile e competitivo il campionato. Evitando che certi club possano spendere molto più di altri.
Ancora è da decidere la cifra e la modalità con cui verrà calcolato. Non è ancora stabilito se fare un massimo fisso per tutte oppure introdurre un calcolo in percentuale in base ai ricavi dei club. Per la prossima stagione sarà sperimentale, nel senso che non dovrebbero esserci sanzioni effettive per le squadre di Serie C, essendo il primo anno. Si punta a farlo diventare definitivo dall’annata successiva.
Per la Sampdoria c’è una buona notizia: dovrebbe valere per i contratti sottoscritti dal 1° luglio 2025 in avanti, di modo da non penalizzare per quelli già sottoscritti in precedenza. Non essendo retroattivo, potrebbe salvare i blucerchiati da eventuali ingaggi elevati rimasti sul groppone dalla Serie B.
Sampdoria, salary cap, “Riforma Zola”, Var e indice di liquidità: come dovrebbe cambiare la Serie C dal prossimo anno
Sempre per puntare alla sostenibilità delle società del campionato, che ha avuto più di un club con problemi finanziari in questa stagione, il consiglio di Lega ha deciso di salvaguardare l’integrità dei campionati con altre riforme. Il primo è il raddoppiamento della fideiussione necessaria in sede di iscrizione. La cifra richiesta per la garanzia a prima richiesta è passata da 350.000 euro a 700.000 euro.
Per evitare che vengano fatti investimenti fuori portata sul calciomercato, e quindi preservare una competitività senza squadre che spadroneggiano, ci sono anche premi per un buon indice di liquidità. A partire dal 31 marzo 2025, le aziende con un indicatore di liquidità superiore a 0,8 ricevono una fideiussione di 350.000 euro. Per incentivare una gestione efficiente dal punto di vista economico. Nel caso in cui l’indebitamento superi 1,2 o il costo del lavoro allargato ecceda 0,7, l’importo destinato a coprire le carenze finanziarie aumenterà del 15%.
Ci sono poi i regolamenti per le rose. E, in particolare, per l’impiego dei giovani. Si proseguirà, infatti, con la cosiddetta “Riforma Zola“, promossa dall’ex giocatore Gianfranco Zola, ora vice presidente della Lega Pro, lo scorso novembre 2024, che vuole dare un impulso maggiore all’utilizzo in campo di ragazzi specificamente provenienti dal settore giovanile.
Se per gli Under 23, come in Serie B, non c’è limite di utilizzo in lista, ci saranno premi per quelle squadre che utilizzeranno ragazzi cresciuti nel vivaio. Il criterio è che abbiano giocato nel settore giovanile per almeno due stagioni, anche non consecutive, partecipando a competizioni ufficiali dalla Primavera in giù. Dal prossimo anno, i premi (sotto forma di incentivi) saranno il 400% di quelli iniziali. Dal campionato 2028-29, poi, ci sarà l’obbligo di avere 8 ragazzi cresciuti nel club per ogni squadra. La Sampdoria potrebbe attingere a giocatori come Francesco Conti, Lorenzo Malagrida o Simone Leonardi, che rientrerebbero dai prestiti.
C’è poi una possibile novità, ancora non sicura, discussa nell’Assemblea di Lega Serie C, ma che per la Sampdoria non sarebbe nuova: l’uso del Var. La tecnologia, infatti, non c’è stata fino ad ora nei tre gironi di terza divisione ed è impiegata per la prima volta nei playout e nei playoff di quest’anno. Serve una sperimentazione, in vista di un possibile impiego. Che però dipenderà anche dalle risorse economiche del campionato.