Ebrima Darboe è arrivato in Italia a 16 anni: il centrocampista della Sampdoria racconta il viaggio e la speranza data dal calcio
Uno dei calciatori più decisivi, in questi ultimi due mesi, per la Sampdoria è sicuramente Ebrima Darboe, arrivato in prestito secco dalla Roma e subito lanciato in campo da Andrea Pirlo. Il suo apporto di muscoli e corsa ha dato nuovo slancio al centrocampo blucerchiato. E i risultati si sono visti.
Darboe non ha avuto una vita facile e la racconta al principale quotidiano di Genova. Aggrappato a un pallone quando è partito dal Gambia, il centrocampista dela Sampdoria ha un’esultanza particolare. Un’esultanza che incita a esaltare a forza della mente:
Celebro la forza della mente, l’importanza di non mollare mai. Quel gol significa tanto, ho avuto un brutto infortunio, delle ricadute, è stata dura riprendersi ma sono contento di aver resistito.
Sampdoria, Ebrima Darboe: in Italia grazie a mio zio
Sampdoria dal barcone in mezzo al mare al pallone. La bella storia di Ebrima Darboe
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In Gambia Darboe giocava palla per ore, scalzo. Studiava e giocava e lì ha creato un’Accademy per dare agli altri quello che non ha avuto lui. Lui che ha dovuto affrontare un viaggio da cui in molti non tornano. A 15 anni, senza dirlo ai genitori:
Il calcio mi ha dato la forza. Mia madre non voleva farmi giocare. Giustamente. Io le chiedevo le scarpette, lei doveva pensare a come farci mangiare e studiare. Ho due sorelle e un fratellino che ora è nella Roma U16. L’unico che ci credeva come me era mio zio, sono partito con lui.
Poi i ricordi de viaggio, l’arrivo a Catania e l’ingresso nella Young Rieti. Poi la Roma:
Per i giovani è più facile, ho sofferto meno, non mi hanno fatto nulla di male ma ho visto cose brutte, verso i più grandi e le donne. E solo dopo, quando ci hanno salvato, ho capito quanto abbiamo rischiato. Poi mi sono fatto trasferire a Rieti. Entrai nella Young Rieti. E incontrai la mia procuratrice, Miriam Peruzzi. Le dissi, “vieni a vedermi, sono forte eh”. Rideva: “Ma dove vai con quelle gambine sottili?”. Poi mi vide giocare, cambiò idea: “Non capisco, sono scarsi gli altri o tu troppo forte?”. Iniziai con i provini. Con l’Entella feci due gol al Genoa. I miei agenti mi dissero: “Dai, andiamo alla Roma”. E io: “Ma quella vera?
Nella Roma iniziò in Primavera con Alberto De Rossi. Poi un grazie a Fonseca e José Mourinho, che lo hanno allenato “tra i grandi”. E ora Andrea Pirlo, a cui vuole regalare la Serie A.