Bartosz Bereszynski piano piano sta tornando ai suoi migliori livelli. Gioca a destra ma può giocare anche a sinistra e ha acquisito la fiducia di Ranieri. Tanto da meritarsi la fascia di capitano della Sampdoria.
Nella Sampdoria di questa stagione ci sono alcuni giocatori irremovibili e tra loro ne troviamo uno persino inaspettato. Si tratta di Bartosz Bereszynski. Il terzino polacco infatti, dopo una stagione abbastanza deludente come quella scorsa, sembrava destinato a partire e a chiudere in malo modo la sua avventura in blucerchiato.
Invece eccolo ancora lì, a non saltare neanche una partita di campionato da titolare. Ha giocato in tutte e sette le apparizioni della Sampdoria, dalla Juventus al Cagliari, contro il quale Bereszynski ha raggiunto quota 109 presenze in maglia sampdoriana.
I fattori che possono aver contribuito a questo sono tanti. In primis le prestazioni. E’ vero, c’è ancora qualche scivolone di troppo. A Cagliari si è perso Joao Pedro e solo l’incrocio dei pali lo ha salvato, e anche nel derby ha commesso un paio di ingenuità come tenere in gioco Scamacca in occasione del pareggio rossoblu.
Però lentamente Bereszynski sta tornando il giocatore del primo anno alla Sampdoria, quando stregò Giampaolo con il suo comportamento ordinato e pulito.
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Quel Bereszynski che si era un po’ perso e che ora sta provando a ritrovarsi. Complice l’arrivo di un giocatore come Candreva a supportarlo, complice il 4-4-2 di Ranieri che porta molti uomini in raddoppio sulle fasce. Complice Ranieri stesso, che stravede per Bereszynski e che non disdegna di concedergli la fascia di capitano, quando Quagliarella ed Ekdal sono ai box o vengono sostituiti.
Tanto che il tecnico romano a Cagliari ha deciso di impiegarlo anche come terzino sinistro, vista l’espulsione di Augello. E Bereszynski non ha sfigurato, anche perché già in nazionale ha avuto modo di assaggiare la fascia opposta.
Bereszynski dunque ha dimostrato di essere versatile, di poter giocare sia a destra sia a sinistra e che, se rimane concentrato e non si distrae troppo, può risultare affidabile in ogni zona della difesa. Senza dimenticare qualche partita giocata da centrale in una disposizione a tre dietro voluta da Di Francesco.
Tanto che ha convinto Ranieri a non rinunciare mai a lui dall’inizio. Anche se, in questo caso, balla anche la questione della mancanza di sostituti.
Obiettivamente, eccetto il jolly Morten Thorsby, Bereszynski non si gioca il posto con nessuno. Di ruolo c’è solo lui, così come (fatto salvo per Regini) a sinistra c’è solo Augello. E la mancanza di concorrenza spesso causa cali di concentrazione nei giocatori.
Però forse con Bereszynski ha avuto pure un altro effetto. Probabilmente il polacco senza concorrenti gioca con la testa più libera, con meno pressioni e, sentendo l’appoggio del mister Ranieri, ha forse acquisito fiducia nei suoi mezzi. Fiducia che ha portato ad una crescita lenta ma costante delle prestazioni che, ci si augura, proseguirà ancora. Magari senza ulteriori scivoloni.