La Sampdoria con o senza Massimo Ferrero di mezzo continua a vivere una situazione difficile. Servirebbe maggior chiarezza da parte di tutti
E chi lo avrebbe detto che non avremmo trovato pace neppure dopo esserci liberati di Massimo Ferrero? La sceneggiatura del film della Sampdoria degli ultimi anni sembrerebbe essere stata scritta dal più “velenoso” dei nemici.
E non parlo di campo, di risultati e di parco giocatori perché purtroppo ci sono eventi e cose che diventano ben peggiori di una, due e anche tre sconfitte consecutive in campionato.
Cosa non funziona alla Samp? Faremmo ben prima a stilare la lista di ciò che funziona giusto per risparmiare tempo… ma, da “buoni cattivi”, secondo alcuni indossando addirittura le vesti di chi vuole il male di questa società, preferiamo mettere il dito nella piaga. Giusto per non ritrovarci poi sulla soglia di un marciapiedi con un sacchetto e un cappello rovesciato pieno di rimorsi.
Da sempre si dice, ed è verità, che la squadra è lo specchio della propria società…
Il problema principale infatti sta dietro le scrivanie. E non troviamo le scuse di paletti vari, e cerchiamo di non aggrapparci a situazioni di difficoltà che si conoscevano ben prima di iniziare questo tortuoso cammino.
Le difficoltà economiche e di gestione che la nuova proprietà si sarebbe trovata ad affrontare le conoscevamo anche noi non addetti ai lavori ma esistono delle priorità fondamentali delle quali una società di calcio non può fare a meno.
Un direttore sportivo capace e di esperienza capace di vendere e acquistare alle migliori condizioni possibili, un tecnico, magari anche non di nome, che conosca la categoria che devi affrontare capace di far rendere al meglio il materiale a disposizione. In pratica, si può anche avere classe investendo pochi soldi per vestirsi, sempre che si abbia un certo gusto (tanto per rendere l’idea)!
La scelta, poi non più gradita, di Nicola Legrottaglie che sembra essere ormai un corpo estraneo, è stato uno dei primi macroscopici errori di valutazione. Pirlo sta dimostrando, ultimamente non solo in campo, di non essere esattamente la pedina di spicco dello scacchiere blucerchiato. Vogliamo poi parlare del peso societario nei piani alti del calcio italiano?
Sampdoria, serve maggior trasparenza…
Sampdoria, con o senza Ferrero non c’è pace. Serve maggiore chiarezza di chi c’è ora!
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Incomprensibili le scelte del modus operandi in campo comunicativo. Si può tacere all’ennesimo sgarro arbitrale subito nella gara contro il Brescia? È possibile che nessuno si faccia sentire soprattutto quando diventa necessario difendere una società che non ha bisogno dei ulteriori mancanze di rispetto?
L’unica uscita pubblica della proprietà è stata impalpabile. Abbiamo ascoltato risposte non risposte che hanno davvero lasciato il tempo che hanno trovato. Di fatto non è stato spiegato nulla. Vogliono forse farci credere che Radrizzani mantenga la stessa posizione di potere di inizio insediamento? Quali sono gli investitori in coda sulla soglia dell’ex Corte Lambruschini? Una società di calcio se di fatto è di una proprietà che investe denaro, in realtà rappresenta un’intera tifoseria che la mantiene viva.
Senza tifosi non esisterebbe alcuna squadra di calcio… questo pare evidente. Quindi, fondamentale, diventa la comunicazione pubblica di progetti e intenti. Non parliamo poi della barzelletta (la definisco tale per rispetto dei soggetti in causa) del fraintendimento sulla sostituzione di Piccini. Era davvero necessario farsi questa incommentabile autorete dichiarando ciò che si sarebbe dovuto omettere?
E finiamo con gli errori che ci sono costati le defezioni sul rettangolo verde. Preparazione atletica e staff medico. Dovevamo arrivare a compromettere un’intera stagione per capire l’importanza di questa area societaria? Gli infortuni di Pedrola, Vieira, Murru, Esposito e via via alla lunga lista? La tempestività di azione, oltre alle scelte errate, è una delle colpe più evidenti del lavoro di Manfredi e compagni.
Nessuno pretendeva la luna, la tifoseria della Sampdoria ha ampiamente dimostrato di essere tollerante (a volte anche troppo) e paziente ma chiarezza e rispetto nei confronti di chi, davvero, ha sopportato abbastanza era quantomeno dovuta. Viene quasi da dire che si stava meglio quando si stava peggio… ma al peggio non sembra esserci una fine.
Sampdoria, con o senza Ferrero non c’è pace. Serve maggiore chiarezza di chi c’è ora!