La nuova Sampdoria si affiderà ancora di più all’algoritmo, ma il sottosegretario di governo Barachini avverte: l’ultima parola deve spettare all’uomo
“Una Sampdoria sostenibile, competitiva e ambiziosa, supportata da dati e tecnologia e guidata da dirigenti esperti“. Questa una delle frasi che si legge nel comunicato diffuso domenica 13 luglio dal club blucerchiato, nello specifico laddove si introduce e spiega la scelta di Jesper Fredberg come nuovo CEO dell’Area Football. Un uomo che, ad esempio all’Anderlecht, ha “modernizzato il modello di selezione dei calciatori”, affidandosi a quelle statistiche che stanno diventando sempre più centrali alla Sampdoria.
La società blucerchiata già da qualche tempo opera servendosi degli algoritmi e dei dati per scegliere giocatori e mettere a punto strategie. Si è affidata alla piattaforma Football Radar dei fratelli Reedtz, che ha espresso suoi consigli anche nelle ultime due sessioni di calciomercato. L’IA e le statistiche, insomma, ricoprono un ruolo sempre più preponderante all’interno della Sampdoria. Ma c’è chi cerca di porre un freno. Come il sottosegretario di Governo Alberto Barachini, che ha la delega all’informazione ed editoria. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha innanzitutto constatato che
L’elemento che sta diventando centrale nelle nostre vite, calcio compreso, è quello del dato. La sua rilevazione, la sua conservazione e il suo utilizzo. Ormai sappiamo benissimo che in campo professionistico molte scelte vengono condizionate dai dati. Ecco, bisogna evitare che il dato venga distorto
Algoritmo e IA, il sottosegretario Barachini: “L’ultima parola deve spettare all’uomo, è una questione di fiducia”
Sampdoria, comanda l’algoritmo? Il sottosegretario Barachini: l’ultima parola spetti sempre all’uomo
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Il dato non va manipolato né mal interpretato. I numeri sono precisi ma non inequivocabili. Possono anche dare risposte parziali, a seconda dei punti di vista o di come vengono strumentalizzati. Ecco perché, sostiene ancora Barachini, serve che l’ultima parola rimanga all’uomo. Per tanti aspetti, dallo scouting alle decisioni arbitrali, è la parte umana che deve comunque avere l’onere di decidere, senza lasciare che a comandare sia totalmente l’algoritmo:
E poi, abbiamo il dovere di far sì che l’ultima parola spetti all’uomo. È una questione di fiducia. Chi assiste a una partita di calcio o segue il proprio idolo deve credere che quell’evento si svolga nel pieno rispetto delle regole. Se le innovazioni aumentano il clima di fiducia sono ben accette, se invece distraggono dalle performance vanno limitate