Coda e Niang, in Sampdoria-Palermo, hanno giocato per la prima volta insieme. Possono coesistere, ma è l’ex Empoli a pagare il prezzo più alto
Il tema dell’esclusione dai titolari di Massimo Coda ha tenuto banco parecchio nell’ultimo mese e mezzo. A questo, poi, si è aggiunta anche l’argomentazione sulla possibile coesistenza del numero 9 con Mbaye Niang, insieme dal primo minuto. Leonardo Semplici ha ammesso che si tratta di un’opzione percorribile e così è stato: contro il Palermo i due, finora mai impiegati fianco a fianco, hanno giocato titolari. Il tecnico si è così liberato di due questioni più volte sollecitate. Ma com’è andata?
Coda ha segnato, anche grazie al regalo di Emil Audero, poi ha avuto altre occasioni, alcune ciccate, altre parate dall’estremo difensore rosanero. Il classe 1988 ha fatto il suo: prima punta, protezione del pallone, tante sponde, tiro quando fiuta l’occasione da bomber vero.
La partita di Niang, invece, è stata diversa da quelle precedenti. Perché Semplici non l’ha schierato fianco a fianco a Coda, ma lo ha posizionato come trequartista di sinistra. Il tecnico della Sampdoria, insomma, non ha abdicato dal suo 3-4-2-1, ancora una volta a vincere è stato l’equilibrio, vero e proprio mantra del timoniere blucerchiato. Così il francese ex Empoli ha dovuto fare una partita di sacrificio molto maggiore.
Sampdoria, Niang con Coda, ma deve vincere l’equilibrio: il confronto tra le partite con Bari e Palermo del francese
Sampdoria, Coda e Niang insieme? Per ora ci rimette il francese. Il confronto
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Niang contro il Palermo ha saputo essere comunque pericoloso nonostante abbia agito soprattutto parecchi metri più indietro. Semplici gli ha chiesto di allargarsi a sinistra a ricevere il pallone, ma, non appena poteva, doveva infilarsi in area di rigore. Lì sì accanto a Massimo Coda, per portare centimetri e pericolosità vicino alla porta.
Ma, in generale, la partita del francese è stata molto più difensiva delle altre. Ce ne si accorge confrontando solo i dati statistici della sua partita contro il Palermo e contro il Bari. Al San Nicola, oltre al goal segnato, aveva tirato tre volte in porta, una fuori e altre due conclusioni bloccate. Poi ha collezionato 2 passaggi chiave, 42 tocchi di palla, 4 dribbling tentati (2 ben riusciti) 22 duelli totali di cui 10 vinti. E praticamente zero azioni difensive.
Contro il Palermo, invece, i tiri si abbassano: 2 in porta, uno fuori, uno bloccato. All’incirca sulla stessa quantità si attestano i dribbling tentati, a quota 3, i tocchi (41) e i duelli (17). Diminuita invece la precisione dei passaggi, 71 contro gli 85 di Bari. Cosa è invece aumentato di molto sono le azioni difensive: un rinvio, un salvataggio sulla linea, un tiro respinto, un passaggio intercettato, due dribbling subiti, tre falli fatti (in Puglia erano 4).
Sul conteggio finale ha chiaramente influito anche l’inferiorità numerica della Sampdoria, che per mezz’ora ha giocato in dieci. In quel frangente, però, Niang è tornato a fare la prima punta, quindi non è stato sacrificato più dietro. In ogni caso, la sua prestazione è stata positiva perché ha saputo rendersi minaccioso per gli avversari, nonostante la necessità di difendere molto di più.
La risposta alla domanda se possono coesistere le due punte della Sampdoria, quindi, sembra essere sì. Semplici ha provato a schierarli insieme e ha ottenuto buone indicazioni, con il francese che può fare anche il trequartista alle spalle di Coda. Anche se, come sempre finora, a vincere deve essere sempre l’equilibrio per il tecnico. E quindi, se schierati insieme, Niang dovrà sacrificarsi un po’ di più.