Contro il Bari il centrocampo della Sampdoria si è praticamente spezzato, Semplici ha affidato il gioco a Ricci e Meulensteen era trequartista aggiunto. Il focus sulla strategia del tecnico blucerchiato
Leonardo Semplici, fin dal suo arrivo, ha lavorato piano piano per imporre il suo modo di giocare. E la mano ora comincia a vedersi. Dopo un iniziale periodo in cui ha dovuto adattarsi alle emergenze (infortuni in difesa soprattutto) e ha dovuto conoscere i suoi giocatori, il tecnico della Sampdoria ha fatto via via modifiche tattiche che si sono consolidate.
Una di queste è la linea a 4 di centrocampo, con due esterni e due giocatori più al centro. E, in questo momento, sembra essere la coppia formata da Matteo Ricci e Melle Meulensteen il duo preferito di Semplici. I due sono scesi in campo fianco a fianco sia col Sassuolo che col Bari, ben figurando. Ed è in particolare nella partita coi pugliesi che si è visto un divario, confermato dai numeri, sulle posizioni e il tipo di gioco che l’allenatore della Sampdoria ha chiesto alla sua coppia di centrocampisti.
Perché il centrocampo a due, di fatto, è stato pochissimo un duo. Ricci e Meulensteen, anzi, quando i blucerchiati avevano la palla, erano molto distanti tra loro, anche decine di metri. In fase di possesso, il classe 1994 ex Spezia agiva spesso più indietro, come un vero e proprio regista, quasi sulla stessa linea dei difensori. Mentre l’olandese si alzava di parecchio, inserendosi in mezzo ai trequartisti Remi Oudin ed Ebenezer Akinsanmiro, che di volta in volta si allargavano e facevano spazio.
Sampdoria, il duo di Semplici che non è duo: Ricci imposta, Meulensteen si inserisce
Sampdoria, centrocampo a due, ma Matteo Ricci domina il gioco. Lo schema di Semplici
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Meulensteen, quindi, spezzava le linee e andava ad aggiungere centimetri e presenza davanti, servendo anche come appoggio ai compagni, in particolare Mbaye Niang. Mentre le chiavi del centrocampo sono state affidate a Ricci.
I dati di Bari-Sampdoria confermano questo. Il giocatore italiano ha totalizzato 86 tocchi del pallone, con 69 passaggi effettuati (riusciti 57), addirittura con 5 cross. Mentre l’olandese ha messo a referto 47 tocchi e 36 passaggi, di cui 29 a buon fine. Praticamente, in entrambi i casi, la metà del compagno di reparto, che pure avrebbe dovuto giocargli accanto.
Ma in realtà la posizione di Meulensteen è stata mediamente più avanzata per tutto l’arco della partita rispetto a Ricci. Una mossa che ha permesso di portare più uomini (e più vicini) nella linea della trequarti del Bari, per poi lasciare più spazio di manovra ai compagni dietro. Come i difensori centrali (i braccetti spesso si allargavano e alzavano) e proprio lo stesso Ricci, chiamato anche a fare 6 lanci lunghi, a riprova di quanto la Sampdoria era sospinta in avanti.
La soluzione adottata da Semplici è risultata abbastanza efficace e potrebbe essere riproposta in futuro. Col Sassuolo si è vista meno, complice anche il tipo di avversario. Ma Ricci e Meulensteen, coppia che l’allenatore ha definito “Propositiva e di valore tecnico“. E, come si è visto a Bari, è anche complementare, nel centrocampo che sì, era a due, ma in linea verticale, non orizzontale.