Contro il Cosenza Andrea Pirlo ha schierato la Sampdoria con un 4-3-2-1 con Verre e Borini sulla linea dei trequartisti: il nuovo modulo può diventare fisso?
Nel ritiro di Livigno Andrea Pirlo ha lavorato quasi esclusivamente sul 4-3-3. E’ questo il modulo con cui ha preparato la sua Sampdoria per la nuova stagione e con cui l’ha schierata nelle prime sette partite. Prima che gli infortuni e qualche esigenza di classifica lo costringessero a cambiare schieramento.
Si è partiti dal 4-4-2 con il Catanzaro, per poi passare, per la mancanza di esterni offensivi, al 3-5-2 con l’Ascoli e, infine, al 4-3-2-1 (o 4-3-1-2) visto contro il Cosenza. Anche qui a causa dell’assenza di Estanis Pedrola e dell’arretramento obbligato di Fabio Depaoli sulla linea difensiva. Questo schieramento, stando all’edizione genovese de La Repubblica, potrebbe diventare consueto.
Sampdoria, i fattori che hanno portato al cambio di modulo
Sampdoria, cambio di modulo definitivo: la nuova idea di Pirlo
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Non avendo gli uomini per il 4-3-3 ha pensato di avanzare Valerio Verre, che da mezzala soffre il continuo doppio lavoro, e di spostare Fabio Borini più al centro e più vicino alla porta, lasciandolo, però libero di svariare su fronte offensivo, con Sebastiano Esposito a reggere il peso di essere ‘unica punta.
In questo modo la Sampdoria può lenire alla mancanza di una vera prima punta, sfruttando le vicinanze dei due trequartisti, in questo caso Verre e Borini. Ma lì potrebbe giocare anche Estanis Pedrola, che ha dimostrato di saper vedere bene la porta e ha già segnato tre goal in 9 partite.