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Sampdoria, Buffon al fianco di Mancini? può prendere il posto di Vialli. La proposta

di Francesco Tonelli
Corrado Tedeschi Vialli Mancini Cessione Sampdoria

Sampdoria, dopo il ritiro dal calcio Buffon potrebbe tornare in Nazionale: Gravina gli ha proposto il ruolo di capo delegazione di Mancini, che è stato di Vialli agli Europei vincenti del 2021

Gianluigi Buffon ha appena chiuso la sua carriera da calciatore, ma una leggenda del genere di questo sport non può che avere già molte porte spalancate nel suo futuro professionale. Una di queste lo porta alla Nazionale, quella per cui ha totalizzato 176 presenze. A tendergli la mano è stato il presidente della FIGC Gabriele Gravina, che ha fatto all’ormai ex portiere la proposta di far parte dello staff del ct Roberto Mancini.

Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, però, non avrebbe un ruolo casuale. Buffon diventerebbe il capo delegazione della Nazionale italiana, quello che fu di Gianluca Vialli nel periodo in cui gli Azzurri hanno vinto l’Europeo 2021 con la guida dei due gemelli del gol della Sampdoria. Un’eredità importante, che però, secondo Gravina, l’ex portiere Campione del Mondo può assumere perfettamente.

Sampdoria, Buffon accanto a Mancini al posto di Vialli: Gravina lo vuole come capo delegazione in Nazionale

Sampdoria, Buffon al fianco di Mancini? può prendere il posto di Vialli. La proposta

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Il percorso non è semplice, perché ci sono contratti commerciali della FIGC che sono in contrasto con quelli di Buffon, per cui bisognerà verificare la fattibilità dell’accordo tra le parti. Ma l’ex portiere, 45 anni, si è dimostrato entusiasta dell’opportunità, che è anche un compito delicato. La figura di Vialli come capo delegazione è ricordata ancora con enorme affetto da tutto il gruppo azzurro vittorioso a Wembley. Nonché il peso, anche simbolico, dell’amicizia con il ct Mancini fin dai tempi delle Nazionali giovanili e della Sampdoria.

Ma Buffon non si fa intimorire e vorrebbe intraprendere questa strada, nonostante abbia smesso da pochissimo. Il ruolo di capo delegazione dell’Italia gli permetterebbe di fare già pratica con la parte dirigenziale del calcio, in prospettiva di un futuro da manager di qualche club. La sua figura non dovrebbe andare a contrastare quella di Lele Oriali, che resterà team manager, e potrebbe cominciare a colmare alcuni vuoti attorno a Mancini, dopo gli addii degli ex blucerchiati Attilio Lombardo e Chicco Evani.



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