Il magic moment di Pozzi nel 2012 e quello di Bonazzoli nel post-Covid: i due attaccanti della Sampdoria sono legati dai goal pesanti
Nel calcio si vive di momenti, di lampi. Si vive di giocatori che, quando le cose si fanno dure, decidono di tirare fuori la squadra dai guai. Si accendono come fiamme e illuminano la scena. Come Fabio Grosso nel mondiale del 2006 oppure, guardando in casa Sampdoria, come Nicola Pozzi e Federico Bonazzoli. Due attaccanti, due bomber, spuntati nel momento più critico.
Pozzi è un nome legato strettissimo alla storia recente della Sampdoria. L’uomo della promozione, l’uomo che, nel 2012, con sedici goal in Serie B portò la squadra a giocarsi i play-off. Il bello, però, sarebbe dovuto ancora arrivare. Sì perché Pozzi, tra andata e ritorno contro il Sassuolo, in semifinale, e il Varese, in finale, segnò quattro goal. Quattro goal in quattro partite per una promozione sofferta e storica.
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E quattro sono anche i goal con cui Bonazzoli ha trascinato la Sampdoria alla salvezza. La stagione di Bonazzoli non era partita alla grande, con appena due goal, inutili ai fini del risultato, nelle prime 14 partite, poi il cambio. Bonazzoli sboccia e contro Udinese, Cagliari e Parma firma quattro goal, bellissimi, che coincidono con tre vittorie della Sampdoria. Quattro goal per nove punti decisivi. Una fiamma ardente che, speriamo, non si spenga molto in fretta. Perché, in fondo, il bello deve ancora venire.
