La parabola di Emil Audero incarna al meglio il cammino della Sampdoria in questa campionato. Una stagione inizialmente molto deludente con una partenza a rilento, con una sola vittoria nelle prime 7 giornate e con l’esonero di Di Francesco. Poi per fortuna l’arrivo di Claudio Ranieri e con lui una netta ripresa che ha ridato fiducia a tutto l’ambiente, Audero compreso.
LEGGI ANCHE Coronavirus: breve rinvio per Ferrero
E’ inutile nascondere che il numero uno della Sampdoria, uno dei principali investimenti di Massimo Ferrero in questi 5 anni di presidenza sia spesso risultato, soprattutto in questo campionato, non all’altezza, non prontissimo per il ruolo. La critica non lo ha mai perdonato come del resto i suoi tifosi. Tutti contro di lui ma non Ranieri. Il suo allenatore lo ha aspettato e non ha sbagliato a farlo…
Il suo riscatto non si è fatto attendere, è arrivato nella gara più importante di questa strana stagione. Contro l’Hellas Verona ha dimostrato le sue doti migliori: concentrazione, reattività e solidità, che tanto lo avevano contraddistinto la scorsa stagione. Dal miracolo su Amrabat, alla risposta sicura sul colpo di testa ravvicinato di Di Carmine. Nulla ha potuto sullo sfortunato episodio dell’autogoal, ma la sostanza non cambia. E’ riuscito in più di un’ occasione ad evitare il raddoppio degli ospiti tenendo così la sua Sampdoria in partita, e permettendole la rimonta finale.
Sembra essere tornato l’Audero che tutti noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere tra i pali blucerchiati. E’ con giocatori come lui che la Samp può dare una svolta al campionato. È da giocatori così che ci si possono aspettare le giocate decisive per garantire dei punti salvezza. La Sampdoria in questo momento complicato dipende dalla rinascita dei suoi giocatori più importanti, dai suoi leader. Non c’è solo Fabio Quagliarella, c’è anche Emil Audero, tanto criticato questa stagione, e che ha deciso finalmente di rispondere coi fatti. Speriamo continui ancora…