A un mese dal giro di boa la Sampdoria sta deludendo: Andrea Radrizzani ha sbagliato e ora tocca a Matteo Manfredi rimediare magari già a gennaio…
Quello che ho visto a Brescia non mi è piaciuto. Per niente. Non è piaciuto a nessuno. A chi perlomeno capisce di calcio. Giusto poco. Perché leggere il lunedì mattina le pagelle degli altri e vedere regalare dei 6 e dei 5 e mezzo un po’ a caso mi fa male. Lo dico da tifoso. Ma come è possibile? Che partita hanno visto? Pirlo parla di presunzione. Non è certo un complimento per chi fa sport. Per chi sa che per arrivare in alto, per vincere si deve sacrificare. A Brescia bisognava essere umili, ancora operai della nostra salvezza prima che della promozione a cui io non voglio smettere di credere.
Ma ,la Sampdoria di Brescia non meriterebbe probabilmente di essere nemmeno giudicata. Chi è sceso in campo l’ha fatto senza testa. Senza cuore. Senza un po’ di orgoglio. E quello nella vita ci vuole sempre.
Sono davvero bastate tre vittorie per cancellare un inizio tragico? Sono bastati nove punti per cancellare una classifica che oggi piange più che mai? A quanto pare sì.
Questa squadra non può scendere in campo senza metterci le palle. E ora che non c’è Fabio Borini, uno che di palle ne ha quattro e che corre per due, manca qualcosa. Manca sempre qualcosa.
Sampdoria, l’estate del presidente Andrea Radrizzani
La società ha dichiarato ufficialmente e non solo a me che a gennaio farà qualcosa sul mercato. Speriamo. Ma come è possibile che l’ex presidente Andrea Radrizzani, che a Brescia non si è fatto vedere forse per timore di incontrare Massimo Cellino, non si sia accorto in fase di costruzione della squadra che là davanti mancava un attaccante vero? L’ex presidente, poi magari ci spiegherà cosa è successo da giugno a ottobre quando ha deciso di “dimettersi” dalla carica regalatagli dai tifosi (perché a domanda precisa a Milano ha fatto un giro immenso di parole per dire che non aveva capito cosa gli fosse stato chiesto…) ha operato sul mercato estivo praticamente da solo. Ascoltando quasi fedelmente i consigli di Fabio Paratici (prima che si ritirasse dal fantastico mondo blucerchiato) Con lui al suo fianco sempre e solo Nicola Legrottaglie e quasi mai il direttore sportivo Andrea Mancini che però alla fine ha portato il miglior giocatore in assoluto che la Sampdoria ha oggi in rosa: Estanis Pedrola.
Sampdoria, quante cose che deve ancora fare Matteo Manfredi…
Sampdoria, Andrea Radrizzani ha sbagliato ora tocca a Matteo Manfredi rimediare. Ci riuscirà?
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Ora Radrizzani ha fatto un passo di fianco. Non indietro come lui dice. Ma a cosa serve esserci senza decidere? Matteo Manfredi non ha bisogno ancora di una spalla su cui piangere. Almeno per ora.
La società oggi è Matteo Manfredi che con il suo braccio destro Raffaele Fiorella sta cercando di mettere ordine, far ripartire una società. E di ordine all’interno della Sampdoria ce n’è da mettere. C’è da rifare tutto come un ufficio marketing ai saluti, c’è da capire cosa non funziona nello staff sanitario arrivato in estate (paragonabile quasi a un piccolo ospedale di provincia) al posto del solo Doc Baldari. C’è da capire quali rami secchi, anzi secchissimi si possono ancora tagliere tra campo e sede. E anche qui la lista sembra essere già stata fatta.
Ma la cosa che più interessa alla fine ai tifosi sono i risultati. E quelli non stanno arrivando come si poteva sperare almeno inizialmente. Manfredi era stato profetico prima ancora di vincere con lo Spezia. A Milano disse: “Non abbiamo fatto ancora nulla”. Giusto. Ora però è arrivato il momento di fare. Anche lui deve fare e tanto e in fretta se possibile. È giusto che ognuno si prenda le proprie responsabilità a cominciare però dalla squadra, da chi scende in campo…