Sampdoria, Andrea Pirlo vuole puntare sui giovani e sa che servirà un percorso lungo, ma non ha fretta nonostante gli obiettivi ambiziosi
Invertire la tendenza. Questa l’ambizione di Andrea Pirlo. Non solo quella di classifica della Sampdoria, che ancora naviga poco sopra la zona playout, ma di tutto il calcio italiano. Quella di non puntare sui giovani, di guardare prima i dati anagrafici delle qualità messe in campo. Lui vuole fare esattamente il contrario, e lo ha dimostrato proprio nei primi mesi della sua avventura blucerchiata.
In una situazione dove, anche per necessità finanziarie, si è ritrovato ad avere a che fare con ragazzi di 20, 21, 22 anni alla prima annata in Serie B, non ha avuto paura a gettarli nella mischia. In un’intervista a Radio Serie A, Pirlo ha parlato proprio del progetto della sua Sampdoria, un lavoro che definisce lungo perché c’è bisogno della pazienza giusta nei confronti dei ragazzi. Per aiutarli a sbagliare e sbagliando a crescere, facendo esperienza:
Con la Samp abbiamo iniziato un lavoro lungo; mi trovo benissimo e spero di poter raggiungere gli obiettivi. I ragazzi giovani, se sono forti, li vedi subito. Ma ognuno ha i suoi tempi. C’è chi ha tutto e subito come Donnarumma e chi ha bisogno di tempo in più. Il movimento calcistico italiano è uno dei pochi dove non si riesce a dare fiducia fin da subito ai ragazzi; all’estero è tutto diverso, chi merita di giocare gioca, a prescindere dall’età. Io non guardo la carta d’identità del calciatore, quello che conta è che faccia vedere le proprie attitudini e le proprie qualità. Bellingham è un predestinato, è nato per giocare a calcio ed è giusto che faccia questa carriera
Sampdoria, Pirlo: “Tutti si aspettavano qualcosa di importante da me”
Sampdoria, Andrea Pirlo: il lavoro è lungo. Aspettative? Sempre avute…
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Anche perché lui è stato tra quei predestinati, come Jude Bellingham, che già da giovanissimi hanno fatto il salto tra i grandi. E quindi sa cosa significa essere un ragazzo e muovere i primi passi con i fari puntati addosso e tante aspettative. Ma l’importante, ricorda Pirlo, è divertirsi:
Ho sempre vissuto con tante aspettative. Tutti si aspettavano che facessi qualcosa di importante. Pian piano ho fatto quello che ho fatto, dimostrando sul campo quello che raccoglievo, sempre pronto a subire le critiche. Non è facile per un bambino vivere così, però tu devi pensare a giocare e a divertirti
Da allenatore, peraltro, è partito subito forte con una piazza come la Juventus, che pressione ne mette a chiunque. Ma Pirlo giudica bene quella sua esperienza a Torino, soprattutto per l’opportunità di aver allenato Cristiano Ronaldo:
Allenare la Juve è stata un’esperienza bella. Era un percorso con una squadra giovane e nuova; non ho rimorsi. Allenare Ronaldo ti fa capire come si diventa il numero 1 al mondo. È un professionista esemplare in tutto: dal mangiare, al recupero, all’allenamento in sé