Da Pirlo a Pippo Inzaghi, da Gattuso a Cannavaro, ancora i campioni del Mondiale 2006 cercano il successo da allenatori: il tecnico della Sampdoria è in buona compagnia
Hanno toccato il cielo con più di un dito. Sono diventati campioni del Mondo in Germania 2006, sono la generazione d’oro che per ultima ha portato l’Italia sulla vetta del globo in termini calcistici. Ma da allenatori stanno faticando a trovare la ribalta all’inizio delle loro carriere. Da calciatori si sono tolti tante soddisfazioni, mentre seduti in panchina non hanno sempre rispettato le attese.
Tra di loro c’è naturalmente Andrea Pirlo, il tecnico che, con vari alibi, alla Sampdoria sta faticando a trovare continuità di rendimento e non riesce a stare in scia alla zona playoff, né a staccarsi del tutto da quella playout. La sua squadra è 14ma, con una media punti di 1,24 e una vittoria in casa che manca dal 9 dicembre scorso.
Quella genovese è l’ultima delle sue esperienze da allenatore, dopo quella alla Juventus, con cui ha vinto un Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, e quella al Fatih Karagumruk, che si è classificato settimo dopo le dimissioni di Pirlo, avvenute alla 35ma giornata. Una partenza in salita per lui, pronti via lanciato in un ambiente che conosce solo la vittoria, con un Cristiano Ronaldo in panchina che alzava per forza le ambizioni del club.
Ma Pirlo non è assolutamente il solo di quella squadra la cui carriera da tecnico poteva partire meglio. Uno di questi è Filippo Inzaghi, recentemente esonerato dalla Salernitana dopo essere subentrato a sua volta in corsa. Partito dal Milan, ha ricevuto vari esoneri fin qui in carriera, riuscendo a far vedere buone cose a Venezia e a Benevento ma senza quasi mai riuscire ad alzare il livello oltre la Serie B.
Pirlo e la squadra di Germania 2006: sulle orme della carriera da calciatori
Sampdoria, Andrea Pirlo e la maledizione dei campioni del Mondiale 2006
LEGGI ANCHE Cessione Sampdoria, udienza Ferrero: le parole di Manfredi
C’è poi Gennaro Gattuso, che ha fatto un po’ di gavetta col Palermo, l’OFI Creta e i lPisa, e infatti si è fatto trovare abbastanza preparato alla chiamata del Milan. Ma tra i rossoneri e il Napoli ha vinto solo la Coppa Italia nel 2019/2020, per poi subire due esoneri dal Valencia e dal Marsiglia. Percorsi simili pure per Massimo Oddo, tra Pescara, Udinese, Crotone, Perugia, Padova e Spal.
Spal dove ha allenato anche Daniele De Rossi, che ha cominciato la carriera davvero in salita, anche se ora sembra aver colto l’occasione giusta di ripartire dalla sua Roma. E per ora vola con una media punti di 2,38 a partita. Un altro che sembra andare meglio è Alberto Gilardino, partito dalla Primavera del Genoa e ora al centro di un progetto stabile.
Ma allo stesso modo c’è un Fabio Grosso che, prima di vincere la Serie B col Frosinone ha girato fra Italia e Svizzera, subendo anche l’esonero dopo 3 partite a Brescia. E, galvanizzato dalla promozione coi ciociari, ha provato a fare il salto di qualità col Lione, ma è stato cacciato dopo 7 partite e una brutta ferita alla testa negli scontri col Marsiglia.
Anche Fabio Cannavaro, capitano della Nazionale vincitrice del 2006 e Pallone d’oro di quell’anno, ha provato a fare l’allenatore. Con risultati altalenanti lo ha fatto negli Emirati Arabi, in Arabia Saudita e in Cina, di cui ad interim è stato anche ct. Ma in Italia la sua unica esperienza, al Benevento, è stata quasi fallimentare.
Cannavaro era a vedere Cosenza-Sampdoria al San Vito-Marulla e qualcuno ha sostenuto che fosse pronto a sostituire Pirlo. Ma il tecnico blucerchiato resta in sella, con la fiducia della società e della squadra. I risultati sono altalenanti, la carriera in salita ma ancora all’inizio. E comunque il Maestro è in buona compagnia, quella della sua squadra che, per certi versi, ancora sembra tale, per la similitudine nel ricercare ancora quello scatto di carriera che li renda campioni affermati pure in panchina.