Alessandro Bellemo si sta ritagliando uno spazio importante nella Sampdoria: Donati, gli obiettivi e l’importanza di Mancini e Invernizzi…
Alessandro Bellemo l’anno scorso ha deluso – come tutta la Sampdoria – ma non si è abbattuto e nelle ultime due partite contro Catanzaro e Pescara è stato tra i migliori in campo. Si sente in forma e sta trovando nel centrocampo a due insieme a Oliver Abildgaard, la sua condizione migliore da quando è arrivato a Genova.
A Tuttosport ha raccontato come sta vivendo questo avvio di stagione, soprattutto dopo le difficoltà dell’anno scorso:
Io mi sento bene. Sicuramente la vittoria aiuta a vedere tutto in modo positivo. La stavamo cercando da tanto. Non immaginavamo una partenza del genere. Una vittoria per il morale, oltre i tre punti. Quando sono arrivato c’erano aspettative ben diverse. Non siamo riusciti a incidere. Io in primis. Sono sempre abituato a dare le colpe a me prima che agli altri. Non l’ho vissuta bene. Ci tenevo a farmi apprezzare. Sono ripartito con tanta voglia di fare bene, sento di porterlo fare. C’è grande voglia di riscatto. Centrocampo a tre o a due? Nel centrocampo a due mi sento più a mio agio.
Nella rinascita della Sampdoria c’è anche il lavoro di Massimo Donati che, nonostante un avvio pessimo e una stagione scorsa molto difficile, è riuscito sempre a trasmettere serenità al gruppo. Quella serenità di cui i blucerchiati avevano bisogno:
Il mister si è presentato benissimo in ritiro nonostante arrivassimo da una stagione difficile a livello mentale. È stato bravo a trasmettere la serenità di cui avevamo bisogno. Abbiamo iniziato male ma se si analizzano le partite non meritavamo così pochi punti. La piazza non poteva essere felice con 4 sconfitte di fila, ma non ero preoccupato. Ero convinto che sarebbe arrivata una prima vittoria. Ora dobbiamo fare lo step successivo.
Sampdoria, Bellemo: non mi pongo obiettivo, ma ora vinciamo con l’Entella
Sampdoria, Alessandro Bellemo: Mancini, Invernizzi e Fredberg ci fanno sentire al sicuro. Futuro? Non mi pongo obiettivi…
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Adesso lo step contro l’Entella. Una partita complicata, ma da vincere:
Finalmente ci siamo tolti il peso di non riuscire a vincere. Se non metteremo lo stesso impegno, sarà una partita Finalmente ci siamo tolti il peso di non riuscire a vincere. Se non metteremo lo stesso impegno, sarà una partita.
L’assetto tattico con Pafundi e Cherubini alle spalle di Coda ha dato più pericolosità. Con Abildgaard in mezzo, anche se le valutazioni toccano sempre all’allenatore:
Abbiamo tanti giocatori che possono giocare sulla trequarti. Sta al mister scegliere. Contro il Pescara Pafundi e Cherubini ci hanno dato una grossa mano nel ribaltare l’azione. Anche Coda ne ha beneficiato di conseguenza, più dentro l’area e vicino alla porta. A centrocampo meglio i muscoli. Il nostro centrocampo è ben assortito. Il mister ha l’imbarazzo della scelta, può permettersi in base alle partite di scegliere interpreti diversi. Il gruppo è unito, quello che è successo l’anno scorso ci ha fortificato.
Questa Sampdoria può contare anche su un tifo unico…
I tifosi ci sostengono dall’inizio alla fi ne delle partite, poi semmai si fanno sentire dopo. Al pubblico non si può dire niente. Col Pescara è stato fondamentale. I tifosi ci hanno aiutato nel ribaltare la partita.
La vicinanza di Andrea Mancini e Invernizzi aiuta. E, intanto, Bellemo non si pone obiettivi per il futuro:
L’obiettivo è sempre la prossima partita. Ora è quello di andare a Chiavari e fare i tre punti. Mancini e Invernizzi hanno avuto il merito di farci sentire al sicuro, di essere un porto sicuro in momenti particolari. Quest’anno ci hanno trasmesso fi ducia sempre con una parola positiva anche e soprattutto dopo un inizio negativo. Parlo di Mancini, Invernizzi ma anche di Fredberg, sempre vicini alla squadra. Ora bisogna continuare su questa strada