Il commento di Roberto Albisetti sulla possibile cessione del solo ramo sportivo della Sampdoria: un’opzione che farebbe felice Barnaba…
Cosa succederà nel futuro della Sampdoria? Il Cda sta lavorando alla composizione negoziata insieme all’esperto Eugenio Bissocoli, con Massimo Ferrero che, dopo la rilevazione delle quote di Holding Max, ha espresso la volontà di occuparsi in prima persona della gestione della crisi.
L’ex presidente teme la possibilità che, nel piano di risanamento del club, possa esserci la cessione di un ramo d’azienda (quello sportivo) che, di fatto, taglierebbe fuori la proprietà. Uno scenario che, come riferito da Roberto Albisetti a Telenord è improbabile:
La situazione è molto intricata. Se non ci sono stati sviluppi positivi né sul trovare un nuovo acquirente, né relativamente alla sottoscrizione del bond, questo vuole dire che c’è qualcosa che non sta funzionando. Arrivare all’ultimo momento e fare lo scorporo aziendale a cui si fa riferimento è una cosa abbastanza improbabile.
Cessione Sampdoria, Albisetti e il precedete Alitalia
Sampdoria, Albisetti: cessione del ramo sportivo? Improbabile. Ecco perché
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Albisetti, a supporto della sua tesi, porta il caso Alitalia. La divisione tra “bad company” e “good company” è possibile quando alle spalle della “bad company” c’è un azionista. Cosa che alla Sampdoria manca:
Facciamo l’esempio del caso Alitalia: si parlava di parlava di dividere la “bad e la good company”. La scissione dell’azienda è in due parti, da un lato il ramo carico di debiti e dall’altra la parte dell’azienda recuperabile. Normalmente si fa quando alle spalle c’è un azionista che si carica la bad company, nel caso dell’Alitalia è lo stato. Nel caso della Sampdoria non c’è un azionista in grado di farlo. E nessun curatore lo appoggerà mai.