La Sampdoria è in Serie C: non sono bastati 38 giocatori e 4 allenatori, numeri di una confusione crescente che ha portato al fallimento
Due rivoluzioni tecniche, una in estate e una gennaio, quattro allenatori, ben cinque portieri impiegati e 38 giocatori totali. Il simbolo della confusione della stagione disastrosa della Sampdoria è tutta nei numeri di un via vai continuo che non porta a niente di buono. E nel conto dei portieri non rientrano Niccolò Chiorra e Nicola Ravaglia, mai impiegati, ma in rosa.
Basterebbero solo i portieri per testimoniare quanti errori siano stati fatti nell’anno che porta alla prima retrocessione in Serie C della storia della Sampdoria. Tra rivoluzioni estive e invernali sono ben 38 i giocatori impiegati. Con un mercato di gennaio che vede partire ben 11 giocatori e arrivarne altri 10. In aggiunta a chi, come Gennaro Tutino, Massimo Coda, Ebenezer Akinsanmiro, Melle Meulensteen, Alessandro Riccio, Simone Romagnoli, Simone Ghidotti, Alessandro Bellemo, Nikolas Ioannou, Nikola Sekulov, era già arrivato in estate ed è rimasto.
Sampdoria, allenatori e ds: numeri da retrocessione
Sampdoria, 38 giocatori e 4 allenatori: tutti i numeri di un anno di confusione
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Ci sono poi i 4 allenatori. Prima Andrea Pirlo, esonerato troppo di fretta dopo appena tre partite, poi Andrea Sottil. Seguito da Leonardo Semplici (tutti nel girone d’andata) e dal duo composto da Alberico Evani e Attilio Lombardo nelle ultime sei partite. A questo, poi, si aggiungono anche i due direttori sportivi: prima Pietro Accardi, poi Andrea Mancini, arrivato decisamente troppo tardi.