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Roberto Cazzaniga e la truffa sentimentale: sequestrati i beni alle indagate

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Sequestrati i beni alle due truffatrici indagate per aver trascinato il pallavolista Roberto Cazzaniga in una truffa sentimentale

Roberto Cazzaniga riavrà solo 74.595 €. Tanto è rimasto sui conti correnti bancari e postali sequestrati insieme ai loro beni alle due donne indagate per aver trascinato il pallavolista nella truffa sentimentale. Alla “donna virtuale” di cui si era perdutamente innamorato, lo sportivo  aveva dato quasi 600.000 euro tra il 2008 e il 2016.

Il giocatore di pallavolo aveva completamente perso la testa per questa “ragazza“ che non era tuttavia mai riuscito a vedere ma che aveva sentito solo telefonicamente per oltre 13 anni, come riporta il Corriere della sera. Una donna che lui ha considerato la sua fidanzata, ma che in realtà era una truffatrice, una di quelle nelle cui grinfie finiscono tanti uomini. Come del resto tante donne finiscono vittime di queste truffe sentimentali online.

Dietro quella voce e telefonica c’era Valeria Satta, 39 anni, disoccupata di Cagliari. E dietro alla truffa c’era anche Manuela Passero, 33 anni, di Bernareggio, in provincia di Monza, amica di Cazzaniga. Entrambe sono indagate per truffa. A Cazzaniga saranno restituiti, dicevamo, quasi 75.000 euro. Gli altri 520.000 non ci sono più. Tutti gli altri reati commessi e su cui indaga la procura della provincia della Brianza sono prescritti. Resta in piedi solo il reato di truffa perseguito sino all’anno scorso.

Roberto Cazzaniga, cosa non si fa per amore…

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Valeria aveva fatto credere a Roberto di essere in realtà la modella brasiliana Alessandra Ambrosio, ovviamente completamente estranea alla faccenda e ignara della storia. Manuela, invece, è colei che ha dato il via alla trappola, raccontando all’amico che la top model brasiliana voleva conoscerlo. Un imbroglio, il suo, orchestrato alla perfezione: la Passero, infatti, aveva addirittura mostrato al giocatore di pallavolo “un’asserita carta di identità“, come riporta sempre il quotidiano di via Solferino, contenente ovviamente false generalità, quelle ossia di Maya Alina Alessandra Ambrosio Mancini.

Cazzaniga si era perdutamente innamorato, la finta Ambrosio lo aveva completamente stregato. Fino a ridurlo sul lastrico. Roberto negli anni ha incominciato a chiedere a sua volta aiuti economici agli amici, ai familiari, ai compagni di squadra del New Volley Gioia del Colle, squadra in cui milita in serie B: non aveva più un centesimo, il giocatore, aveva donato tutto alla sua “amata”, completamente circuito e plagiato.

Maya, la “sua“ Maya gli aveva fatto credere di essere malata gravemente: la malattia cardiaca e patologie immunodepressive le proibivano di avere contatti con estranei. Le erano stati anche bloccati i conti correnti familiari per una situazione ereditaria seguita alla morte dei bisnonni.

Lui le ha creduto, ha incominciato a inviarle soldi per acquistare farmaci, sostenere visite specialistiche, interventi chirurgici. Maya chiedeva, Cazzaniga rispondeva e la Passero si sincera va a che fossero  fatti i versamenti in Posta.



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