Luca Rizzo, ex e tifoso della Sampdoria, a 28 anni è disoccupato ma non si arrende. E ricorda col sorriso i tempi in blucerchiato.
Il 21 settembre 2014, in un anonimo Sassuolo-Sampdoria terminato 0-0, cominciava una storia che poteva essere una di quelle romantiche che durano in eterno. Infatti Luca Rizzo, genovese al cento per cento, aveva fatto il suo esordio con la maglia della Sampdoria. Quella per cui ha sempre tifato da bambino. Ma purtroppo non sempre le storie vanno per il verso giusto.
Cresciuto nelle giovanili blucerchiate, ultimo genovese DOC in ordine di tempo ad esordire con la Sampdoria: le premesse erano davvero bellissime. E, in un’intervista rilasciata a Repubblica, Rizzo si lascia andare ai ricordi un po’ malinconici: “Dopo una lunga gavetta a 22 anni finalmente Mihajlovic mi ha fatto esordire. C’era un po’ di concorrenza ma sentivo la fiducia del mister ed è stata una bella stagione. Ho vissuto emozioni impagabili: il goal contro la Fiorentina, l’urlo della sud al momento dell’ingresso in campo, la prima volta nello spogliatoio”.
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Ma, allo stesso tempo, Rizzo si toglie qualche sassolino dalle scarpe: “Quando il presidente Ferrero decise di vendermi ci rimasi molto male, mi sentii ferito. Volevo diventare una bandiera della Sampdoria ma fui ceduto al Bologna nel giro di qualche ora. Però mi rincuorò sapere che molti tifosi erano contrari alla mia cessione“. Rizzo che, tra l’altro, la prima e ultima volta che giocò a Marassi da avversario della Sampdoria fu espulso dopo pochi minuti.
Ma poi la sorte non ha riso molto a Rizzo, che lontano dal sua Sampdoria ha vissuto molti prestiti, poche presenze e anche qualche infortunio di troppo. Dopo il Bologna (35 presenze in due anni) pochissime apparizioni con Spal e Atalanta, poi le mediocri esperienze a Livorno e Foggia con tante difficoltà. Fino a non avere più offerte.
Adesso Rizzo è di nuovo nella sua Genova ed a 28 anni non ha una squadra. Cerca un’esperienza stimolante, dice lui, dopo le più recenti delusioni. “Al momento non ho offerte imminenti ma non mollo. Penso di avere ancora tanto da dare al calcio”.
E intanto si allena da solo, aspettando che magari la sua Sampdoria possa fare un pensierino a chiamarlo. E se certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano…