Retrocessione Sampdoria, arrivano le parole della società senza firma di Manfredi o dei dirigenti, che si prende le responsabilità e si scusa coi tifosi. La proprietà si prende l’impegno a ricostruire
La società ha parlato. Quasi ventiquattro ore dopo la disfatta di Castellammare di Stabia, la partita della retrocessione più dolorosa della storia della Sampdoria, la dirigenza si è fatta sentire. Lo ha fatto non mettendoci la faccia, come avrebbe potuto fare Matteo Manfredi dopo la partita terminata 0-0 con la Juve Stabia, ma ha preso la parola con un comunicato ufficiale diffuso nella serata del 14 maggio.
Lo fa prendendosi tutte le responsabilità di questa macchia indelebile sulla storia del club attraverso questa nota anonima, che non porta la firma di nessuno, né del presidente Matteo Manfredi né degli altri dirigenti che erano presenti al “Menti” al gran completo. Proprio dallo stadio, dalla notte più buia, comincia il comunicato:
La retrocessione maturata ieri rappresenta uno dei momenti più dolorosi e significativi nella storia dell’U.C. Sampdoria. Un epilogo amaro che impone un’assunzione di responsabilità piena, collettiva e non differibile. Nel corso della stagione la proprietà ha sostenuto il progetto con investimenti significativi tanto sul piano organizzativo quanto su quello tecnico, puntando in ogni ambito su professionisti di primo livello, con l’ambizione di riportare la Sampdoria ai vertici
Sampdoria, il comunicato ufficiale della società dopo la retrocessione: tra scuse e impegno a ricostruire
Retrocessione Sampdoria, la società si assume le responsabilità: chiediamo scusa ai tifosi. Ora rialziamoci. Ma non c’è la firma di Matteo Manfredi…
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La società rivendica gli investimenti fatti, che però non sono bastati a salvare la Sampdoria. A impedire che la storia venisse scritta in negativo. E che venissero delusi i tifosi, unici nel loro genere e nel loro amore. A loro vanno le scuse della società, espresse nel comunicato:
Questo, tuttavia, non è bastato. La stagione è stata segnata da scelte non all’altezza, da errori e da dinamiche che non siamo riusciti a correggere in tempo utile. Il primo pensiero va ai nostri tifosi. A chi, in casa e in trasferta, ha continuato a sostenere questi colori con passione e appartenenza. Deluderli è ciò che fa più male. A loro vanno le nostre scuse più sincere. Sappiamo che le parole non colmano la distanza con le aspettative, ma rappresentano il primo passo verso un impegno rinnovato
Ora arriva il tempo di ricostruire. Di rimettere insieme i pezzi uno a uno, per un lento processo di ristrutturazione delle macerie che sono crollate proprio in questo ultimo atto di Castellammare. C’è una memoria da ripristinare, una storia illustre da difendere e riscattare. Una ricostruzione di cui la proprietà sembra farsi carico con queste parole:
L’U.C. Sampdoria ha una storia e un’identità che la proprietà, la dirigenza e la squadra sono chiamati a rispettare e a proteggere. Ora è tempo di riflettere con lucidità, di riorganizzarsi con rigore e di lavorare con ancora maggiore determinazione per restituire al club la dignità che merita. Rialzarsi non sarà semplice. Ma è l’unica direzione possibile. Lo dobbiamo alla nostra storia, alla nostra città e a ogni persona che ama questa maglia