L’espulsione di Mbaye Niang in Reggiana-Sampdoria ha portato a molta tensione tra le squadre, anche nel finale: la ricostruzione
A due giorni dai fatti di Reggiana-Sampdoria emerge la ricostruzione di quanto accaduto in campo al momento della contestata e ingiusta espulsione di Mbaye Niang. Il secondo giallo dato da Livio Marinelli al 24′ del secondo tempo non c’era e ha acceso non poco gli animi di una partita già molto tesa per il suo significato in termini di classifica.
Subito dopo il rosso si sono accesi due capannelli. Il primo – racconta Il Secolo XIX – a centrocampo. Niang non è andato negli spogliatoi subito, fermandosi poco oltre la linea, mentre Bereszynski riteneva che un’ammissione di errore avrebbe potuto ristabilire la parità. Cosa non prevista da regolamento. E lo stesso attaccante, mentre era fermo fuori, avrebbe detto a Meroni, colui che ha subito il presunto fallo, “Diglielo che hai simulato…”. Con tanto di scatto d’impeto, prima di essere portato negli spogliatoi dal segretario general Massimo Ienca.
Reggiana-Sampdoria, tensione nel finale dopo il caos intorno a Niang
Reggiana-Sampdoria, tensione dopo l’espulsione di Niang e al fischio finale: cos’è successo. La ricostruzione
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Il secondo parapiglia è accaduto davanti alla panchina della Reggiana. Con Giuseppe Sibilli che ha anche rimediato un’ammonizione.
Le tensioni sono proseguite a fine partita. I calciatori della Sampdoria hanno contestato una certa antisportività a quelli della Reggiana. Il più agitato – dalla ricostruzione – sembrava Pietro Beruatto, portato via ancora da Ienca, mentre Lorenzo Ariaudo cercava di calmare gli animi di una situazione molto tesa.