In queste prime cinque giornate la Sampdoria sta dimostrando di saper mantenere la concentrazione fino alla fine, come si vede dai minuti dei goal fatti
Dieci goal in cinque partite sono una buona media per la Sampdoria, che l’anno scorso, dopo lo stesso numero di gare ne aveva segnati appena tre. Altra squadra, ma soprattutto, altro allenatore. Ciò che viene fuori dai dati è che i blucerchiati sanno colpire all’inizio, come contro Benevento e Atalanta, ma anche alla fine, come nella gara sempre di Bergamo e in quella di Firenze.
Il quarto d’ora più prolifico, però, rimane quello tra il 30′ e il 45′ del primo tempo. Dei dieci goal fatti finora, ben tre sono arrivati in questa fascia oraria. Quello di Quagliarella contro la Fiorentina e quelli dello stesso Quaglia e Augello contro la Lazio.
Sia nel primo che nell’ultimo quarto d’ora, come detto, la Sampdoria ha segnato due goal. La squadra di Ranieri, quindi sa aggredire il match e, negli ultimi incontri, ha imparato a mordere sul finale. Dimostrando di avere imparato a mantenere la concentrazione fino alla fine.
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E i goal nel finale sono anche merito di ripartenze veloci, fatte quando le altre squadre sono proiettate in avanti. È successo a Firenze, quando dal lancio di Audero al goal di Verre sono passati solo sei secondi, ed è successo a Bergamo, quando la transizione sull’asse Keita-Jankto è durata appena undici secondi.
I tre goal rimanenti sono equamente suddivisi nei quarti d’ora tra il 15′ e il 30′, tra il 45′ e il 60′ e tra il 60′ e il 75′. Portano la firma di Colley contro il Benevento, di Thorsby contro l’Atalanta e di Damsgaard contro la Lazio.