A Ponte di Legno Ronaldo Vieira ha cominciato forte, vuole dimostrare di meritarsi la Sampdoria con cui racconta di avere un debito…
Ronaldo Vieira è giovane, ha appena 23 anni, ma sa quello che vuole. Sa che deve dimostrare ancora chi è. Inutile nasconderlo. I numeri non sono dalla sua parte. Ma c’è la volontà di cambiarli, far ricredere i critici. Sa che tutto dipende da lui, come sempre e a ClubDoria46 ammette che:
Io sento di non aver ancora dimostrato alla Sampdoria quello che sono, di non aver fatto vedere quello che posso dare. Mi sento in debito con la società. Ora tocca a me. Tocca dimostrare che non si sono sbagliati a prendermi…
Tocca a lui prendere per mano la Sampdoria. Perché oggi, senza Ekdal e senza nessun nuovo arrivo (Rog?), comanda lui in mezzo al campo. Giampaolo ci ha sempre creduto e di questa fiducia non può far altro che ringraziare:
Il mister mi ha dato sempre fiducia. Ora spero di poterlo ripagarlo per quello che ha fatto per me. Io mi sento bene, mi sento pronto per scendere in campo per lui, per il bene della Sampdoria
Cosa ti chiede in campo Marco Giampaolo?
Devo toccare più palloni, devo far girare la squadra, farla giocare. Devo muovermi tanto e sbagliare il meno possibile…
I tanti infortuni subiti hanno condizionato il giudizio su Ronaldo Vieira ma ora sembra davvero finita. L’ultimo suo problema, tra piede e caviglia è stato superato anche senza operazione.
Non è un segreto che gli infortuni mi hanno danneggiato. Non è stato facile ma ora sento di essere alla fine di un tunnel, vedo finalmente la luce…
Ponte di Legno, i consigli di Ronaldo Vieira a Yepes Laut
Ponte di Legno, Ronaldo Vieira ha un debito con la Sampdoria…
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A Ponte di Legno Marco Giampaolo è molto presente. Parla sempre, parla tanto con Rony e con Yepes-Laut, l’altro play in rosa.
Gerrard è un giocatore fantastico: ho un bel rapporto con lui già dallo scorso campionato. Provo sempre a dargli una mano perché il gioco è un po’ diverso rispetto a quello con D’Aversa. Giampaolo ci dice sempre che dal play dipende la parte più importante del gioco. Ci ha detto che dobbiamo far sentire la nostra presenza in campo. Il consiglio che gli posso dare è semplice: lavorare, lavorare e lavorare ancora. E farsi trovare pronto quando sarà chiamato a scendere in campo, come ha già fatto. La società ha fiducia in lui e gli ha rinnovato il contratto…