L’Inter è finita nel mirino della Procura per le plusvalenze effettuate tra il 2017 e il 2019: sono 23 le trattative dei nerazzurri sotto indagine, compresa quella per Bettella
La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta che ipotizza il reato di “false comunicazioni sociali” in un fascicolo a carico di ignoti, che ha portato la Guardia di Finanza a voler veder chiaro su alcune plusvalenze dell’Inter. Le operazioni finite nel mirino riguardano per i nerazzurri il biennio 2017-2019, quando urgeva far quadrare i conti per rientrare nel fair play finanziario.
Sono 23 le plusvalenze realizzate dall’Inter nel biennio incriminato e riguardano, in maggioranza, operazioni minori. Nella bilancio della stagione 2017/18, che include quindi le operazioni fatte fino al 30 giugno 2018, la plusvalenza più importante è quella di Davide Santon. Il terzino è passato alla Roma per 9,5 milioni (plus di 8,127) in un’operazione che ha coinvolto anche Zaniolo (plus di 2,643 milioni).
Plusvalenze Inter, le cessioni minori: Bettella, Adorante e Valietti
Plusvalenze Inter, da Burgio a Bettella: i 23 nomi sotto indagine
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Quelle che risaltano maggiormente, però, sono quelle di giocatori decisamente meno importanti. Come quelle di Davide Bettella, venduto per 7 milioni all’Atalanta (6,949 di plus) e Federico Valietti, ceduto al Genoa per 6 milioni (5,950 di plus). Nello stesso bilancio figurano anche le cessioni di Marco Carraro (plus di 4,455) e Jens Odgaard (plus di 3,535).
Considerando il bilancio del 2018/19, balzano all’occhio le trattative con il Genoa e lo Standard Liegi per Pinamonti e Vanheusden. Il primo è passato ai rossoblù per 19,5 milioni (plus di 9,009), il secondo alla squadra belga per 11,740 milioni (plus di 9.529). Ci sono, poi, le cessioni di Adorante per quattro milioni al Parma e Marco Sala al Sassuolo per tre milioni: cifre un po’ alte considerando che non hanno mai giocato in Serie A. Così come Riccardo Burgio, andato all’Atalanta per 1,5 milioni.