Roberto Mancini ha parlato della sua Parma-Inter, la partita che nel 2008 consegnò il suo ultimo scudetto sulla panchina nerazzurra
Parma-Inter nella mente dei tifosi nerazzurri è ancora la partita-scudetto del 2008. Uno scudetto che sembrava già vinto, poi arrivato solo all’ultima giornata. Sotto un diluvio universale, grazie ai goal di Ibrahimovic. In panchina c’era Roberto Mancini, che alla Gazzetta ha ricordato quei momenti.
Il ct della Nazionale parte ricordando come arrivò a quella sfida: da allenatore uscente, dopo le dimissioni post-Liverpool e la scelta di Moratti di puntare su Mourinho:
Ricordo una partita durissima. Aldilà del fatto che stavamo già meritando la vittoria, per sbloccarla è dovuto entrare Zlatan che segnò due goal bellissimi. Al secondo goal sfogai tante tensioni. Avevamo già sprecato un match point contro il Siena, rischiavamo di perdere un campionato a lungo dominato. Quell’esultanza era segno di liberazione.
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Mancini, poi, ha parlato anche dei problemi fisici di Ibrahimovic e ha ricordato la rocambolesca partita dell’andata, terminata con un 3-2 al cardiopalma:
In settimana parlammo, gli spiegai che la sua presenza era fondamentale, anche solo per la mezz’ora finale. All’andata mi ha tirato giù come un birillo. Eravamo felici per una vittoria in extremis. Lui è abbastanza grosso, arrivò in corsa e mi abbatté.
L’ex tecnico nerazzurro si esprime, infine, sull’attuale campionato. Un campionato che vede l’Inter in testa:
L’Inter ora è la squadra migliore. E ha il grande vantaggio di non giocare le Coppe.