Eder continua a seguire la Sampdoria e consiglia a Ferrero il prossimo nome per la panchina: per l’italo-brasiliano Beppe Iachini meriterebbe una chance
I dubbi sul prossimo allenatore della Sampdoria dovranno essere sciolti a breve. Mancano ormai circa dieci giorni a inizio luglio, quando Massimo Ferrero dovrà annunciare il nuovo tecnico. Dal Brasile anche Eder, intervistato dal Secolo XIX, esprime la sua opinione sugli allenatori che conosce.
Eder, infatti, è stato allenato al Cesena da Marco Giampaolo all’inizio della stagione 2011-12 e poi, nello stesso anno, da Beppe Iachini alla Sampdoria. Con Iachini ha condiviso anche l’esperienza di Brescia:
Giampaolo conosce meglio la situazione. Ho avuto la fortuna di averlo a Cesena e ho apprezzato l’attenzione che metteva in tutto. Poi conosce già Ferrero. Con mister Iachini ho un legame più affettivo, mi ha dato tantissime opportunità prima al Brescia, poi alla Samp abbiamo fatto un anno indimenticabile. Tifo un poi per lui perché penso meriti un’altra chance.
Beppe Iachini, come scritto qui (Panchina Sampdoria, perché Iachini è uscito dalle preferenze di Ferrero?), in questo momento sembra uscito dalle preferenze di Massimo Ferrero. In questi anni, rivela Eder, il pensiero di tornare alla Sampdoria c’è sempre stato:
Ogni volta che ci siamo parlati mi ha sempre manifestato il desiderio di tornare. Si merita la chiamata perché saprebbe come intervenire ed è legatissimo alla piazza e alla città. Anche i tifosi sarebbero contenti.
Sampdoria, Eder elogia il lavoro di Claudio Ranieri
Panchina Sampdoria, il consiglio di Eder: merita un’altra possibilità
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La Sampdoria, ora insieme alla Fiorentina, è l’unica squadra di Serie A senza allenatore. Il ritardo, però, non preoccupa Eder, che non manca di elogiare la bontà del lavoro svolto da Claudio Ranieri:
La Samp può sentirsi sicura perché al di là della mancata conferma il lavoro di mister Ranieri in questi due anni è stato importante. Un tecnico così ti porta sicurezza, esperienza, maturità, tutte cose che al gruppo restano anche quando lui non c’è più. Chiunque verrà ora potrà sfruttare questa onda lunga che Ranieri ha trasmesso.
I due anni di Ranieri sono serviti al gruppo, che è cresciuto e ora rappresenta un buon punto di partenza:
Il gruppo in questi due anni è cresciuto. C’era un percorso di crescita caratteriale che ora è la base su cui costruire.