Una storia datata 2012 che riguarda il Palermo, una sedicente cordata di arabi, e il sogno rosanero dello scudetto…
C’erano una volta gli arabi al Palermo. Una storia delle tinte quasi grottesche ma che era partita con il miraggio di trasformare la società dell’allora presidente Maurizio Zamparini. Il compianto presidentissimo rosanero, colui che, dopo la sua storia a Venezia, prese (nel vero senso della parola) giocatori ed allenatore – Devis Mangia, ndr – e si trasferì in Sicilia. Da li in poi scrisse la storia tra qualificazioni in Europa, allenatori presi ed esonerati – tanti, forse troppi – e tanti calciatori scoperti e resi campioni Dybala, Cavani e Pastore per citarne alcuni oltre che Campioni del Mondo come Zaccardo e Grosso.
Poi nell’anno domini 2012, Zamparini non vedeva l’ora di vendere e una misteriosa cordata araba gli propose fior di petrol dollari con il sogno, la promessa, di fare del Palermo una sorta di City all’italiana. La cordata araba era formata da: Ahmed Zubeidi, Abdulrahman Owidan e Shabbir Vakil ed un altro ‘signore’ indiano.
Palermo una storia grottesca del nostro calcio
Palermo, ti ricordi gli arabi e quando promettevano lo scudetto….
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Questi signori avevano millantati di investire circa 200 milioni nella formazione rosanero. Tutto fatto? Macché, questo promesse rimasero vuote, un bel giorno il sogno finì e i sedicenti sparirono nel nulla, un po’ come erano arrivati.
La morale: che Zamparini ammise che era tutta una truffa e lui, preso dall’entusiasmo ci cascò con tutte le scarpe…