Dario Mirri, presidente del Palermo, non immetterà più liquidità nelle casse rosanero al termine del suo triennio: è il momento di Ferrero?
Anche la stagione 2020/2021 è finita per il Palermo, che ha soltanto accarezzato il sogno promozione in Serie B. Sarebbe stato un segnale più che forte di rinascita per la gloriosa squadra siciliana invischiata nella spirale dei fallimenti. Un segnale della buona gestione della Hera Hora s.r.l., la società che detiene le quote di maggioranza del Palermo dal 2019 (quando anche Ferrero era in lizza per acquistare i rosanero) e che fa capo agli imprenditori Di Piazza, Damir e Mirri.
Proprio Dario Mirri, il presidente della società, ha avuto un colloquio coi rappresentanti dell’azionariato popolare rosanero, che detiene una quota di minoranza. In questa discussione, riportata da Il giornale di Sicilia, ha parlato della situazione finanziaria del Palermo e del futuro della società rosanero, vecchia fiamma di Ferrero che potrebbe tornare di moda adesso. In particolare si è soffermato su quelle che saranno le prospettive dopo che il triennio del suo mandato, che scadrà nel 2022, sarà finito.
Liquidi nel Palermo per i prossimi anni? No, io no sicuramente. Noi abbiamo rispettato l’impegno. Io, Di Piazza e Damir abbiamo messo 15 milioni all’anno. In questo momento continuiamo a rispettare gli impegni, speriamo che riaprano lo stadio. Io non sono il risolutore dei problemi del Palermo senza termine. Io ho fatto un piano di tre anni, faremo i tre anni, poi cosa succede al quarto anno…
Il quarto anno non sarà responsabilità di Mirri. Il mandato con il Palermo scadrà e non c’è l’intenzione di prolungarlo. E l’attuale presidente, in attesa di Ferrero o di altri investitori, aggiunge:
Farò di tutto, però non credo che possa eventualmente essere ritenuto responsabile, perché per tre anni ho rispettato gli impegni. La responsabilità va condivisa
Mirri avverte: per il Palermo serviranno investimenti. Americani, arabi o…Ferrero?
Palermo, Mirri è tassativo: “Dopo i tre anni zero soldi da me”. Scatta l’ora di Ferrero?
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Mirri dunque si divincola dalla responsabilità del Palermo una volta scaduti i suoi tre anni di presidenza e di azionariato. Poi quel che succederà dopo dipenderà da chi arriverà successivamente. Potrebbe dunque tornare alla carica Massimo Ferrero, che ha manifestato già alcune volte di strizzare l’occhio ai rosanero. Però servirà innanzitutto versare tanta liquidità, dice Mirri, che guarda anche a società italiane con capitale straniero:
Certo, è chiaro che devi porti il problema se a ottobre non sono arrivati i tifosi e non è arrivato l’americano o l’arabo con i soldi da buttare via. Poi a quel punto uno deve pensare un po’ da dove siamo partiti. Non è che dipende da me, io non devo dare una risposta. Fatevela voi questa domanda. Io non sono il risolutore dei problemi del Palermo senza termine.

Se per il Palermo non si faranno avanti gli americani o gli arabi, o qualcuno con molto denaro, le cose potrebbero complicarsi. Servirà qualcuno che investa fruttuosamente nella società, immettendo nuova liquidità come Mirri ha fatto nei passati due anni. Se Ferrero vorrà candidarsi per rilevare la squadra del capoluogo siciliano, serviranno parecchi investimenti per ridare lustro a questo club dalla grande storia sportiva ma tanto travagliato in quella finanziaria. Mirri avverte, Ferrero avvisato.