Il Papu Gomez fissa gli obiettivi del Padova, prossimo avversario della Sampdoria: al numero 10 non basta la salvezza…
Dopo due anni di squalifica, il Papu Gomez è tornato a giocare. Lo ha fatto con la maglia del Padova, esordendo contro il Venezia lo scorso 22 novembre, poi 33 minuti con il Cesena e la prima da titolare contro la Reggiana. L’argentino affronterà la Sampdoria nella prossima partita di campionato, in programma sabato 20 dicembre all’Euganeo.
Per l’occasione ha parlato a La Gazzetta dello Sport proprio delle ambizioni del Padova, che si trova a 21 punti a una sola lunghezza dalla Juve Stabia ottava. Il numero 10 non vuole accontentarsi, però:
La mia idea è chiara e l’ho detta dal primo giorno: voglio aiutare il Padova e portarlo più in alto possibile. Sinceramente non mi accontento della salvezza. Il club viene da tanti anni di C, restare in B è il primo obiettivo. Abbiamo le carte in regola per un’annata tranquilla. Ma se possiamo puntare a qualcosa di più, molto meglio. Tutti mi hanno parlato della B come un campionato molto equilibrato, il campionato del “non si sa mai”.
Padova, gli obiettivi del Papu Gomez
Padova, il Papu Gomez: la salvezza non mi basta. E la Serie A…
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Sogna in grande il Papu Gomez. Non vuole solo salvarsi, ma puntare anche alla Serie A, anche grazie a un mix di giovani ed esperti:
È un bel mix, il club ha aggiunto diversi nomi per avere più esperienza nella categoria. Sono contento di aver conosciuto Andreoletti, me ne avevano parlato molto bene. Ha fatto un grande lavoro in C, dando subito un’identità precisa alla squadra. Con lui si lavora bene e serenamente, è un ragazzo molto intelligente e prepara bene le partite. Stiamo imparando a vicenda: io da lui e lui a lavorare con giocatori di esperienza. Tutti con la massima disponibilità per far crescere il Padova.
La squalifica per doping lo ha tenuto lontano dai campi per due anni. Due anni difficili, in cui il “telefono ha smesso di squillare”. Poi, però, la rinascita al Padova e gli obiettivi importanti fissati con i veneti:
Sono contento se gioco, i numeri non mi interessano. L’obiettivo è quello di giocare tutte lepartite, vorrebbe dire star bene fisicamente ed è quello che mi interessa di più in questo momento. Se ho pensato a cosa fare dopo il ritiro? No, ancora no. Sono un’anima libera, faccio fatica ad adattarmi alla routine, per me è come stare in galera. Ora sono concentrato solo sul riprendermi il tempo che ho perso. Voglio godermi di nuovo il calcio… poi vediamo, c’è tempo. Se tutto va bene, vorrei giocare ancora 3 o 4 anni



