Ode a Marco Lanna, presidente tifoso della Sampdoria. È il pensiero di Giuseppe Viscardi convinto che il segreto del successo sia la passione
Perché poi, alla fine, quello che conta davvero è capire se una cosa è buona o non lo è.
Quando siamo a tavola e qualcuno ci parla di un vino straordinario, ci instilla la curiosità di assaggiarlo. Fino a quel momento il credulone venderà quella scoperta come sua, il saggio con il dubbio. All’assaggio, il primo non si convincerà del contrario, il secondo potrà anche rimanere deluso, ma libero di esprimersi.
Senza proclami, in una situazione che definire burrascosa è limitativo, Marco Lanna – genovese e tifoso della Sampdoria – ha scelto di essere una persona autentica. Ci ha messo la faccia in un momento complesso, e sta dimostrando di essere degno di questo ruolo. Con i comportamenti, non con i proclami.
Un mercato come quello di gennaio, francamente, nessuno se lo sarebbe aspettato. Nessun sacrificio tecnico, nessun salasso economico, monte ingaggi ridotto e squadra rinforzata. Orizzonti temporali limitati? E chi può dirlo? È forse cattiva gestione fare il massimo per svangarsela quest’anno, e intanto ributtare la palla nel campo della sorte? Quante volte si sente parlare di progetto, di programmazione, e poi, da un giorno all’altro…
Marco Lanna resterà alla Sampdoria? Perché no…
Ode a Marco Lanna, presidente tifoso della Sampdoria…
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E poi. Gestione attenta vuol dire comprendere cosa funziona e cosa no. Avere i piedi ben piantati nel terzo millennio significa dare il giusto rilievo alla partecipazione, e farlo con un questionario per i tifosi è intelligenza, futuro, disponibilità. Chi ne ha riso, spiacenti, non ha le categorie. Oppure crede di averne altre, ben altre. Se le tenga pure, con tutte le sue leggende.
È bello avere qualcuno che ascolta, che ragiona come chi sa di aver ricevuto in prestito un prezioso e delicato vaso antico. Come fa ogni persona seria, quando una cosa non è la propria la si tratta con un riguardo ancora superiore.
Insomma, il vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, ma pensando a quello che succederà domani, rende autentica la persona. Lui e chi lavora al suo fianco, tutta la squadra.
Così la gente torna. Da sabato, ma forse ben da prima, sa di poter stringere una mano vera, forte, che non svisciula via untuosa e non ha bisogno di guardiani…



