Non c’è solo il campionato della Bielorussia, unico in Europa, a far discutere. In giro per il mondo si giocano altri campionati. Il Nicaragua sfida il virus per visibilità…
“La psicosi collettiva è più pericolosa del virus stesso” ha detto il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko. Sulla falsariga di queste parole si è mossa anche la federazione calcistica della Bielorussia, che non ha interrotto il campionato che ora è giunto alla terza giornata. Sergei Zhardetski, segretario generale della federcalcio locale, ha dichiarato di non aver ricevuto specifiche direttive né dalla Fifa né dalla Uefa. “Ogni federazione può decidere in libertà e noi, in base ai dati che ci arrivano dai ministeri, abbiamo deciso di proseguire. Non è una questione economica”.
Difficile da credere soprattutto pensando ai danni economici che lo stop forzato sta creando a tutte le Leghe, a tutte le squadre di club impegnate a trovare una soluzione…
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Nicaragua come la Bielorussia: tutti in campo senza pauraMa la Bielorussia non è la sola a tentare la strada della normale prosecuzione. Con lei c’è anche il Tagikistan, che ha già fatto disputare (a porte chiuse) la Supercoppa nazionale e, a breve, darà inizio al campionato. Qualche apprensione c’è, ma l’intenzione del Paese asiatico è assolutamente quella di non arrendersi ancora al virus.
Il Nicaragua invece non solo non si ferma, ma vede la situazione mondiale come un’opportunità. Il presidente della Lega calcistica del Nicaragua, Jose Maria Bermudez, ha rivelato che alcune emittenti europee hanno iniziato una trattativa per poter trasmettere le partite del suo campionato. La fame di calcio, perciò, potrebbe essere una ghiotta occasione per aumentare gli introiti e per far conoscere il campionato nel mondo.
La Primera División del Nicaragua dunque andrà avanti a porte chiuse, anche perché, continua Bermudez, non c’è ancora l’allarme di contagi numerosi. Anche se, lì vicino, la situazione degli Stati Uniti non è certo promettente…