Monica Bertini, una vita per lo sport, adesso per il calcio, ma anche il coraggio di una leonessa contro le discriminazioni
Monica Bertini è una delle bellezze più scintillanti del giornalismo sportivo. Nativa della provincia di Parma, Traversetolo per essere precisi, figlia di ristoratori della zona, fin da piccola ha sempre avuto il pallino del giornalismo sportivo. Fin da ragazzina aveva le idee chiare e, passo dopo passo, ha realizzato il sogno di quella ragazzina che sognava ad occhi aperti.
Bella, affascinate ma con le idee chiare, il suo passato nello sport tra ginnastica artistica ed atletica l’ha forgiata e ha aumentato la sua passione per lo sport. Bella si, ma anche con una grande voglia di arrivare ha sempre saputo che oltre le doti che madre natura le ha stra dato, ci voleva qualcosa in più: passione e competenza prima di tutto le hanno permesso di arrivare prima a Sky e adesso alla conduzione di Pressing.
Monica Bertini, carattere e passione al servizio dello sport…
Monica Bertini: i fotomontaggi su di me una vergogna, denunciare un dovere
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Dietro la macchina da presa una vita intensa, il matrimonio con l’ex calciatore Giovanni La Camera, un nuovo amore che ha rimesso insieme il suo specchio rotto, e le idee chiare sul lavoro: non tratta mai su un contratto di lavoro e in modo particolare un carattere forte che l’ha portata a denunciare chi ha messo in rete dei suoi fotomontaggi sexy
L ’età non è un mistero, sono orgogliosa dei miei 42 anni. Sullo stipendio mi piace dire che non tratto mai, quello che decidono di darmi mi tengo. È questione di gratitudine, penso di avere il dovere di essere così per le persone che vorrebbero essere al mio posto. Il mio è un bel lavoro, da privilegiati, non vado certo in miniera…
Inizio dicendo che è cominciato tutto l’anno scorso con immagini di me in manette, con un occhio nero, in mezzo alle banconote, accompagnati da titoli assurdi: “Monica Bertini arrestata”, “Ecco come ha fatto a diventare ricca”. In quel periodo ero in onda tutti i giorni con ‘Diario del giorno’ e pensavo che fosse scontato considerarli fake. Comunque denuncio tutto alla polizia postale. Peccato però che dopo quelli, i successivi fotomontaggi sono diventati molto espliciti e la mia faccia era su corpi di donne nude. Qui mi sono spaventata e arrabbiata. Sono andata dagli avvocati, è partita l’indagine e hanno ritrovato le immagini su quel sito orribile. Mi sono esposta quando me l’hanno consigliato le forze dell’ordine e l’ho fatto perché so che la mia testimonianza poteva fare del bene ad altre donne che si sentivano sporche e avevano paura di denunciare. Invece non è mai troppo tardi