Il Milan lotta per lo scudetto, lotta con Zlatan Ibrahimovic che ormai si sente a fine carriera e ha tanta paura di smettere…
Zlatan Ibrahimovic sa come vincere lo scudetto. Lo svedese lo ha già vinto in Italia, anche con la maglia del Milan. Per riuscirci, ha raccontato a Espn, «la squadra sta lavorando duramente, stiamo facendo grandi sacrifici per arrivare ai nostri obiettivi».
E l’obiettivo è solo lo scudetto. Il Milan è in vantaggio ma non è ancora finita. «Siamo in vetta alla classifica, dobbiamo restare concentrati su quello che dobbiamo fare e fare del nostro meglio. Nel calcio da una settimana all’altra possono cambiare tante cose”.
Per questo a Stefano Pioli serve un Milan concentrato. Serve che giocatori come Oliver Giroud e Ibra facciano la differenza con la loro esperienza: «Nel nostro spogliatoio ci sono tanti giovani, io cerco di aiutare tutti e di essere il leader a mio modo sia dentro che fuori dal campo. Quando sono in campo cerco di aiutarli, quando sono fuori cerco di dare tutto il mio supporto».
Ma Zlatan avrebbe voluto essere d’aiuto anche in campo, non solo nello spogliatoio.«Sono frustrato perché vorrei essere sul campo in ogni partita. Io amo giocare le partita, l’adrenalina che ho quando vado in campo è incredibile. Io soffro quando non gioco».
Zlatan Ibrahimovic ha paura: cosa farà dopo la sua carriera da calciatore?
Milan, Zlatan Ibrahimovic a fine carriera con tanta paura. Le parole
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Infortuni che ne hanno limitato l’utilizzo in campo, soprattutto da gennaio in avanti. Problemi fisici che mettono in dubbio il suo futuro da calciatore con la maglia del Milan:
Sono vicino alla linea di porta. Sono un po’ impaurito: se mi dovessi fermare, cosa faccio? Potrei fare molte cose, ma l’adrenalina che ho ora sul campo non so se potrei trovarla altrove. Io sto provando a spostare la linea della porta, giocando e segnando gol. Ma non sempre ci riesco…
E allora?
Allora per continuare a giocare devo stare bene fisicamente, devo essere in grado di farlo, devo potermi divertire giocando. Non ha senso giocare se soffri troppo, è meglio essere realisti e dire a te stesso: ‘È abbastanza’. Ma nella mia testa non c’è questo. Se pensassi al mio ritiro, non sarei capace di aiutare i miei compagni e me stesso in fare ciò che vorrei…