L’emergenza sanitaria si ripercuote anche sul mercato: la svalutazione dei giocatori toccherà il 30%. Spunta l’idea delle “terze parti”
La sospensione dei campionati avrà delle forti ripercussione sull’economia del mondo del calcio. In questo periodo, infatti, in situazioni di normalità, verrebbero definite le trattative principali, con i procuratori re del mercato. Adesso no.
Il bisogno dei presidente è quello di vendere più che di comprare e, inoltre, la svalutazione porterà a un mercato fatto di scambi e poche trattative che prevedano l’uso solo di contanti. Ma a quanto ammonterebbe questa svalutazione?
Un agente internazionale ha dichiarato che “Tutte le rivalutazioni verranno viste al ribasso del 30%”. Parole che fanno il paio con la valutazione fatta dal Cies, che ha stabilito nel 28% la perdita di valore dei giocatori in circa sei mesi. Questo influirà senza dubbio soprattutto sulle piccole squadre, come la Sampdoria, che basano il loro mercato sulle plusvalenze. Come si legge qui, infatti, i blucerchiati rischiano di perdere più di il 30,8% con la svalutazione del parco giocatori.
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Dal mondo sportivo emerge la proposta alla Fifa di coinvolgere terze parti nell’acquisto dei cartellini. Il massimo organo calcistico, però, da sempre contrario, pare stia pensando solo alla rivalutazione dei giocatori nel bilancio.