Matteo Materazzi fratello di Marco, ha raccontato la sua lotta contro la Sla, l’appello della moglie e la raccolta fondi per sostenere le cure
Dramma in casa Materazzi. Matteo fratello di Marco storico ex difensore dell’Inter e della nazionale Italiana, sta lottando contro la Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce le cellule nervose responsabili del controllo dei movimenti volontari). A darne la notizia è la moglie che ha raccontato la storia di Matteo in occasione del lancio della raccolta fondi aperta per sostenere le cure su Gofundme.
Sono Maura, la moglie di Matteo un papà di due splendidi ragazzi di 16 e 19 anni. Matteo ha 49 anni e nel settembre 2024 gli è stata diagnosticata una rara mutazione di SLA. La sua storia inizia a marzo 2024, quando pensando di avere un problema alla schiena comincia a zoppicare trascinando un po’ il piede sinistro. In poco tempo perde molto peso e fa sempre più fatica a camminare. Iniziamo a fare mille esami, dai quali però non risulta nulla. Ad agosto comincia a cadere frequentemente, la sua camminata diventa robotica, ogni passo è una fatica immane, così riusciamo a ottenere un appuntamento al centro Nemo di Roma col Proff. Sabatelli. Il 4 settembre riceviamo l’amara sentenza. In pochi mesi Matteo, per la precisione a fine dicembre, finisce in carrozzina perdendo velocemente l’uso delle gambe. Nemmeno le braccia funzionano più, muove solo un pochino le mani. La malattia sta avanzando molto velocemente e ha da poco preso anche la parte respiratoria.
Nel giro di poche ore sono stati raccolti 175.675€, da circa 1.171 persone, tra anonimi e non, una cifra che continuerà a crescere.
Matteo Materazzi lotta contro la Sla, aperta una raccolta fondi
Matteo Materazzi e la sua lotta contro la Sla, l’appello di sua moglie: muove a malapena le mani…
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Dopo l’annuncio della moglie sono arrivate anche le parole dello stesso Matteo. Il quale ha dichiarato di vivere un momento davvero difficile a causa della malattia.
È un momento difficile per me, ma è proprio in momenti così che bisogna riflettere e soprattutto agire con lucidità
Ha poi spiegato la scelta della raccolta fonti avviata dalla moglie, non è stata pensata solo per salvare la sua vita ma anche quella degli altri
È un’iniziativa che abbiamo pensato perché ancor più adesso abbiamo capito quanto può essere importante la ricerca per la Sla e quanto potrà esserlo ancora di più, in futuro, se tutti faremo qualcosa di concreto per sostenere gli studi che importanti medici stanno portando avanti. Una terapia per la Sla potrà esistere, ma va ancora trovata: servono fondi per accelerare questa corsa contro il tempo. E l’aiuto di tutti può essere fondamentale: non solo per me, ma per combattere questo mostro