Il ds Rinaudo si presenta al Mantova e conferma Possanzini in panchina almeno per la “battaglia” di Genova contro la Sampdoria
Sampdoria-Mantova sarà una battaglia. Una lotta fondamentale per due squadre che sono in fondo alla classifica e hanno bisogno di punti. E il condottiero dei lombardi sarà ancora una volta Davide Possanzini. Il tecnico è fortemente a rischio esonero, dopo 10 partite in cui ha rimediato 6 sconfitte a fronte di una sola vittoria.
Quella di Genova sembra poter essere per lui un’ultima spiaggia, anche se, per ora, ha pagato solamente il direttore sportivo. Dopo la caduta col Catanzaro, il presidente Piccoli ha interrotto il rapporto con Christian Botturi, assoldando Leandro Rinaudo. Il quale, nella conferenza stampa di presentazione, ha spiegato il motivo per cui ha deciso di confermare Possanzini:
Ho parlato con lui a lungo. È stata una chiacchierata sincera e leale. Mi ha trasmesso grande determinazione e fiducia. Arrivare e cambiare subito sarebbe stato forse avventato: ho deciso di affrontare con lui questa prima battaglia a Genova. Ho visto una squadra viva, con voglia di reagire e sistemare le cose. È questo che mi ha convinto
Verso Sampdoria-Mantova, Rinaudo: “Esonerare Possanzini sarebbe stato avventato. Voglio battagliare con lui a Genova”

Mantova, il nuovo ds Leandro Rinaudo: con la Sampdoria una battaglia, ecco perché ho confermato Possanzini
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La sensazione, dalle parole di Rinaudo, è che il tecnico attuale del Mantova sia stato confermato proprio fino alla partita contro la Sampdoria. Che arriva a pochi giorni di distanza dalla partita con il Catanzaro, per cui un cambio sarebbe stato avventato.
È possibile che, in caso di sconfitta al Luigi Ferraris, il nuovo ds decida di cambiare anche allenatore avendo invece una settimana a disposizione per preparare la gara col Padova di sabato 8 novembre. E poi ci sarebbe la sosta. Intanto Rinaudo è convinto che la squadra possa farcela e chiede solo più concretezza:
Ho ricordato ai ragazzi che hanno qualità importanti, ma serve concretezza. La squadra è viva e questo mi dà energia. Anche la contestazione è un segnale di vitalità: significa che la piazza è viva. Ora tocca a noi riportare dalla nostra parte i tifosi con i fatti



