La ‘cura Ranieri’ sta funzionando anche con Manolo Gabbiadini. Fin qui l’attaccante ha segnato più di tutti i suoi compagni di reparto: tre reti in nove apparizioni in campionato. Questa potrebbe essere l’annata giusta per migliorare il proprio record personale fermo a 8 in blucerchiato…
Manolo è tornato, forse non se ne è mai andato. Ha sempre segnato, non tanto forse ma il suo contributo l’ha sempre dato, anche nei momenti di difficoltà, anche quando Giampaolo lo faceva giocare poco. Non è uno che si nota se non segna. Lui è fatto così. Parla poco, sorride ancor meno, solo quando serve. In campo poi non ne parliamo. Ma quello che contano sono i goal, sono quelli segnati come contro l’Udinese che ti fanno capire che stiamo parlando di un giocatore dalla grandi qualità quasi totalmente inespresse
All’alba dei 28 anni, appena compiuti (tanti auguri e tanti altri goal come quello di domenica..), Manolo quest’anno potrebbe diventare lui il giocatore fondamentale in attacco, quello da cui dipendere, quello che ti fa vincere le partite. Questa potrebbe essere davvero la stagione giusta per consacrarsi e raggiungere i livelli del biennio 2013-2015. Due anni magici. Senza dubbio le sue annate migliori in termini di goal segnati. Otto centri nella sua prima “vita” genovese (2013-14), seguita dai 15 gol della stagione seguente (7 in 13 partite con la maglia blucerchiata, 8 in 20 partite con la maglia del Napoli da gennaio in avati). I numeri sono questi: 26 goal messi a segno per la Sampdoria in 78 partite, 25 gol alla corte del presidente Aurelio de Laurentiis in 79 presenze.
In questa stagione proverà a superarsi, ci deve riuscire. Su tredici partite, ne ha saltata una per infortunio e in tre occasioni ha guardato tutta la partita dalla panchina (una volta con Di Fra, nella disfatta di Sassuolo, e due con Ranieri, nei pareggi interni con Lecce e Atalanta). L’ex tecnico blucerchiato l’ha schierato tre volte titolare ma l’ha sempre sostituito (contro la Fiorentina per infortunio, dopo un tempo), anche contro il Torino, l’unica vittoria della sua gestione grazie proprio al goal di Manolo, mentre per due volte l’ha chiamato in causa dalla panchina (20 minuti contro il Napoli e 13 minuti nella sciagurata trasferta di Verona che ha segnato poi la fine del rapporto con Di Francesco e la Sampdoria).
Ora che Ranieri voglia puntare su di lui sembra chiaro da subito: titolare con la Roma (sostituito dopo 64 minuti), titolare col Bologna e in campo tutta la partita, dove segna ancora (e prima ancora prende un palo) e tiene in partita la Samp fino al goal vittoria degli emiliani.
Gioca 70 minuti a Ferrara prima di cedere il posto a Ramirez (autore dell’assist decisivo per il gol vittoria di Caprari). La partita con l’Udinese è il segnale della svolta sia per l’uruguagio, sia per Gabbia: entrambi in crescita, entrambi nuovamente al centro del progetto, entrambi con un’arma nascosta nel piede sinistro (chiedere a Musso per conferma).
Entrambi passati da Bologna e da Southampton, ora guidano la Sampdoria fuori dalle sabbie mobili e forse, chissà, anche oltre…