Con la maglia Sampdoria Moreno Mannini ha vinto tutto. Dalla Coppa Italia alla Coppa delle Coppe, dallo Scudetto alla Supercoppa italiana, fino alla finale di Coppa dei Campioni. E’ stato il capitano, la bandiera di un’era, quella della famiglia Mantovani. Fa parte della storia di questa società. In esclusilva per ClubDoria46 le sue parole:
Quando parla della sua Sampdoria, cambia voce…
“Sono arrivato che avevo 21 e sono andato via che ne avevo 38. Ho giocato tutta la mia carriera a Genova, ho vissuto momenti belli e brutti della Sampdoria di quei anni li. Tantissimi campioni, tantissimi cambiamenti. Li ho visti passare tutti. Non ho altre squadre: la Sampdoria mi è entrata dentro, nel cuore. Ho fatto anche il capitano. Quello che c’è su quel gagliardetto l’ho vinto.. Sono grato, sono stato fortunato di vivere quello che ho vissuto”
Fortunato anche senza Champions League?
“Arrivare il primo anno in finale di Coppa dei Campioni per noi è stato eccezionale. E’ normale che avrei voluto vincerla ma posso dire di esserci arrivato, di aver vissuto delle emozioni che sono impagabili. Non si possono né capire, né comprare”.
Crede si potesse vincere di più con quella squadra, con quel presidente, con quell’ambiente?
“Arrivare a fare dodici finali non è da tutti… In Italia in quei anni c’erano i migliori giocatori al mondo e la Sampdoria lottava sempre per vincere, anche in Europa”.
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La sua vittoria più bella?
Lo scudetto. Sapevano di essere oltre alla metà del nostro ciclo. Sapevamo che molti giocatori avevano delle richieste importanti. Sapevamo che dovevamo coronare quella cavalcata cominciata con la Coppa Italia, proseguita con la Coppa delle Coppe e poi lo con lo Scudetto. Sapevamo che era l’ultima occasione per poterci provare e quando siamo arrivati a capire alla fine che non ce lo poteva portare via più nessuno, è stato meraviglioso.
Se la ricorda quella domenica?
E’ stata la domenica perfetta. Ce lo giocavamo in casa con il Lecce, abbiamo vinto, ho fatto anche gol, volevamo festeggiare noi, vedere quei colori festeggiare, i colori più belli in assoluto…
La gente vi ama ancora. Quei anni sono indimenticabili tanti tifosi…
Quando veniamo a Genova ci rendiamo conto di aver fatto qualcosa di unico anche oggi. L’affetto dei tifosi per noi è sempre immutato. Non si sono dimenticati di noi, non si dimenticheranno mai, noi non ci dimenticheremo mai di loro…
Ama sempre anche la famiglia Mantovani…
I Mantovani non ci sono più nel calcio. E quello che è successo a noi non potrà più succedere nella Sampdoria. Adesso le società pensano solo a guadagnare, i giocatori non conoscono la proprietà, la proprietà non conosce i giocatori. Non ci sono più gli affetti di una volta..