Non c’è pace per la Lucchese, il Tribunale Federale Nazionale penalizza di 14 punti il club sull’orlo del fallimento. Il motivo sono sempre stipendi e ritenute fiscali
Continua il calvario della Lucchese, club del Girone B di Serie C che, nonostante la salvezza eroicamente conquistata sul campo ai playout contro il Sestri Levante, è a un passo del baratro. Lo scorso 21 maggio è stata pubblicata la sentenza di fallimento dal Tribunale fallimentare e ora è corsa contro il tempo per salvare la società. Serve che qualcuno subentri pagando i debiti con l’erario e iscriva la squadra entro il 6 giugno al prossimo campionato. Altrimenti dovrà ripartire dall’Eccellenza.
Proprio i debiti con l’erario sono una delle ragioni per cui è arrivata un’altra stangata forte: la penalizzazione di 14 punti. Il Tribunale Federale Nazionale (che giudicherà il Brescia giovedì 29 maggio) è stato inflessibile e, nella giornata di martedì 27 maggio, è arrivata la disposizione di sentenza per cui, da qualsiasi categoria riparta il prossimo anno la Lucchese, lo farà con un -14 accanto al suo punteggio.
Una mazzata enorme, che sa praticamente di condanna annunciata a una retrocessione sportiva. Ed è relativa ai mancati pagamenti degli stipendi, delle ritenute Irpef e dei contributi Inps sugli stipendi federali da marzo in poi. A questi punti di penalità si aggiungono diecimila euro di ammenda. Poi 14 mesi di inibizione e diecimila euro di multa per Giuseppe Longo, presidente della società, e sei mesi di inibizione e cinquemila euro di mula a Nicola d’Andrea, amministratore unico dei toscani.
Lucchese, 14 punti di penalizzazione dal Tribunale Federale Nazionale: a marzo aveva già ricevuto un -6
Lucchese, stangata dal Tribunale Federale Nazionale: penalizzazione di 14 punti
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Nell’arco di gran parte della stagione la Lucchese ha accumulato molti debiti, con più passaggi tra proprietari che si sono rivelati insolventi. I calciatori hanno giocato per mesi senza stipendio. E, infatti, già a marzo il Tribunale Federale Nazionale aveva penalizzato con 6 punti in meno la società toscana, per via delle irregolarità coi pagamenti di stipendi federali, delle relative ritenute Irpef e contributi Inps del trimestre novembre-dicembre 2024 e gennaio 2025.
Penalità che la Lucchese ha scontato durante la stagione in corso. In sostanza sono stati comminati due punti di penalizzazione per ogni violazione, che è la sanzione minima. Una cosa analoga a quel che sarebbe dovuto accadere al Brescia, che in verità ha “colpe” minori, visto che gli stipendi l’ha pagati, ma ha commesso delle irregolarità a livello di crediti d’imposta per Irpef e Inps. Credendo di goderne, in realtà la Procura Federale avrebbe riscontrato che non era così. Per regolamento, anche le Rondinelle avrebbero dovuto ricevere una penalizzazione a stagione in corso. Ma si è arrivati a metà maggio per lentezze dell’Agenzia delle Entrate.
Per la Lucchese, invece, è filato tutto secondo normativa. E ora ha ricevuto un’altra, massiccia penalizzazione di 14 punti per le irregolarità da marzo a maggio. E infatti, da regolamento, le dovrà scontare dalla prossima stagione, qualunque sia la categoria in cui riparte. Un’altra mazzata per un club che sta soffrendo, col rischio di fallire per la quarta volta negli ultimi vent’anni.