Juventus-Sampdoria, Luca Marelli d’accordo con Stankovic: sul goal di Rabiot c’è fallo di mano, poche immagini per la certezza totale
La Sampdoria esce sconfitta dall’Allianz Stadium a testa alta e anche con qualcosa da recriminare. Per esempio su una gomitata di Bremer ai danni di Bruno Amione, ma soprattutto sul terzo goal della Juventus, che ha riportato in vantaggio la squadra di Massimiliano Allegri dopo la rimonta dei blucerchiati.
A segnarlo è stato Adrien Rabiot, che però ha stoppato prima il pallone con la mano. La rete quindi era da annullare. All’opinione di Dejan Stankovic (Sampdoria, Stankovic: Rabiot? Non voglio passare da stupido…) si è allineato anche Luca Marelli, moviolista per Dazn, che nel post partita di Juventus-Sampdoria ha analizzato così l’episodio dubbio del 3-2 a firma del centrocampista francese:
Sul terzo goal della Juventus sono d’accordo con Stankovic. Tra tutte le immagini di questa sera e c’è una sola immagine chiara. Lo stop è effettuato con il braccio e non con il petto. Lui non esulta fino a che l’arbitro non indica il dischetto del centrocampo. In più se fosse stato uno stop di petto, Rabiot avrebbe nascosto di più la palla. Perché non sono intervenuti quando hanno visto il tocco di braccio? Perché avendo solo una immagine non c’è una certezza al 100%, ma secondo me la certezza c’è
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Le immagini a disposizione erano poche e per giunta non molto chiare. La più nitida è quella presa da lato porta, che mostra come Rabiot, stoppando il pallone, sembri davvero prenderla con il braccio. Marelli dunque ritiene che questo goal fosse da annullare. Complice il fatto, evidente anche in diretta, che il giocatore della Juventus non abbia esultato finché, guardando verso il guardalinee e poi l’arbitro, non ha visto che la rete è stata convalidata. Poi, alzando le mani con fare innocente, è stato avvolto dall’abbraccio dei compagni.
A svantaggio della Sampdoria non c’erano abbastanza immagini chiare per avallare la causa di Stankovic e dei suoi. Ma Marelli è convinto che siano i blucerchiati ad avere ragione.