L’ex dirigente della Juventus Luciano Moggi ha lanciato delle accuse nei confronti di Franco Carraro su presunti favori al Milan…
Luciano Moggi ha rilasciato una lunga intervista dopo ripercorre alcuni avvenimenti nel periodo di Calciopoli, processo dove la Juventus è stata punita con la retrocessione in Serie B e per lui è arrivata la radiazione. Tra i temi toccati anche quelli relativi all’attualità della squadra allenata da Igor Tudor, suo ex calciatore quando era dirigente, attualmente seconda in Serie A a -2 dal Napoli capolista di Antonio Conte (altro giocatore e capitano della sua gestione bianconera).
Moggi ha parlato a La Gazzetta dello Sport soffermandosi anche sulla figura di Franco Carraro, il quale ricopriva la carica di presidente della FIGC. L’ex Juventus lo ha accusato di voler favorire il Milan in quanto era stato presidente del club rossonero dal 1967 al 1971. Ecco le sue parole in tal senso:
Non ha ammazzato nessuno, ma il 2006 ha cambiato la storia. Il presidente della Figc di allora, Franco Carraro, alla Gazzetta dello Sport, ha voluto riaprire il cassetto…
Carraro dice che tutto è nato da un suo errore politico, ho letto: nel 2004 voleva sostituire i due designatori Bergamo e Pairetto con Pierluigi Collina, loro lo hanno saputo e sono venuti quindi a cercare il mio appoggio. Una vera e propria bufala
L’accusa di Moggi a Carraro
Juventus, Luciano Moggi contro Franco Carraro: voleva aiutare il Milan. L’accusa
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Carraro non ha dubbi: è andata così.
Allora… giusto per fare ordine. Nel 2004, noi e il Milan eravamo in lotta per lo scudetto e Carraro cercava di favorire i rossoneri di cui, in passato, era stato presidente: “Mi raccomando, gli dica di non aiutare la Juventus…”, la sua telefonata a Bergamo. Il destinatario di quel “gli dica” era Rodomonti, arbitro della nostra partita a Milano contro l’Inter: ovviamente non intendeva aiutare i nerazzurri, ma il Milan in caso di un passo falso della Juve
L’ex numero uno della Figc dice anche che i due scudetti dovevano rimanere non assegnati.
Ma non dice di cosa sono colpevoli i dirigenti bianconeri. Non lo dice per non continuare con le sue bugie. Non è stato lui ad ammettere di aver cercato di aiutare qualche squadra a non retrocedere danneggiando le altre? E, invece, parla dei designatori che vennero da me in cerca di protezione. Come la spiega questa? Nella settimana che precedeva Milan-Juve dell’8 maggio 2005, facemmo ricorso per recuperare Ibrahimovic, fermato da tre giornate di squalifica: richiedemmo la prova tv con l’assistente Griselli di Livorno che doveva dire se avesse visto o meno il fallo che allo stadio nessuno aveva visto fatta eccezione per una telecamera di Mediaset. Il tempo di presentare ricorso alla Commissione ed ecco la telefonata tra l’addetto agli arbitri del Milan Meani e Bergamo. “Griselli è di Livorno come me, la Juve troverà la porta chiusa… ”, la voce del designatore