Da calciatore a combattente, dal pallone alle armi: la storia di Ivan Vavassori, partito per l’Ucraina, ma di lui non si hanno più notizie
Dal calcio alla guerra. Questa è la storia di Ivan Vavassori, 29enne figlio adottivo di Pietro Vavassori, ex patron del Pro Patria e Alessandra Sgarella, morta nel 2011 a soli 52 anni e salita alla ribalta delle cronache nel 1998. Quando venne sequestrata dalla Ndragheta e rilasciata solo nove mesi dopo, come riporta la Gazzetta dello Sport.
Vavassori in carriera ha difeso le porte del Bra, Pro Patria e Legnano, tutte in Serie C. Poi la scelta di andare in Ucraina, per combattere gli invasori russi. Ma da qualche giorno non si hanno più sue notizie.
Il post social del ‘Calciatore combattente’
https://www.instagram.com/p/CcfQg2XrQTe/
Dalla Serie C alla guerra: la storia di Ivan Vavassori, disperso in Ucraina
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Aveva spiegato la sua scelta sui social network, poche righe, che gli sono valse l’appellativo di portiere combattente.
Morire vent’anni prima o vent’anni dopo, poco importa. Quel che importa è morire bene. Soltanto allora inizia la vita.
Da quel momento tutti i suoi profili social sono stati affidati ad altre persone, per evitare di essere localizzato. E proprio da qui è partito l’allarme.
Siamo dispiaciuti di comunicarvi che questa notte, durante la ritirata di alcuni uomini feriti nell’attacco a Mariupol, due convogli sono stati distrutti dai militari russi. In uno di questi pensiamo che ci fosse Ivan con il quarto reggimento. Stiamo cercando di fare del nostro meglio per capire se ci sono persone sopravvissute e i loro nomi. Vi informeremo attraverso i profili Instagram e Facebook di Ivan.