Il commissario tecnico dell’Italia, Roberto Mancini, ha parlato della sua nazionale e dei giovani, con un appello ai club. Le sue parole
Roberto Mancini vuole ricostruire l’Italia. Deve farlo dopo aver perso ancora una volta un Mondiale. Una nuova Nazionale che deve passare dai giovani, anche quelli meno conosciuti, quelli con poca esperienza. Non ci sono alternative. Certo ci vuole coraggio, saper rischiare, metterci la faccia ma lui ha dimostrato di averne più di altri.
Basta ricordare la convocazione di Zaniolo. Oggi a distanza di quattro anni dal suo esordio sulla panchina della nostra Italia.
La situazione era più o meno la stessa. Speravo venissero fuori tanti calciatori, ma la situazione è sempre uguale, perché i giovani bravi fanno fatica a giocare….
Insomma al Forum del Corriere dello Sport il commissario tecnico azzurro fa capire che così non si può più andare avanti.
Nel momento in cui chiamo un ragazzo giovane, di qualità, magari non pronto, che si allena in Nazionale A, questo lo aiuta. Come è successo con Zaniolo, sembrava un bambino la prima volta che è arrivato, dopo un paio di mesi era cambiato tutto. E poi chiedo che venga data la possibilità di giocare a questi ragazzi. Non c’è un’altra alternativa a questo. Siamo veramente pochi….
L’ex Sampdoria chiede aiuto. L’ha chiesto in primis alla Figc. Un aiuto condiviso anche con le leghe e i club.
Abbiamo sempre avuto grandissimi giocatori, anche eccessivi a volte, tanto che alcuni restavano fuori dai convocati. Adesso siamo a un limite bassissimo e dobbiamo fare assolutamente qualcosa. Se dovessi chiedere una cosa quale chiederei? Di avere più possibilità di conoscere i ragazzi e fare degli stage….
Italia, le parole di Mancini
Italia, Mancini il piano per ricostruire la Nazionale e l’appello ai club
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Detto fatto. Il nostro commissario tecnico ha diffuso un elenco di 53 giocatori (saranno divisi in due gruppi) che resteranno al centro tecnico federale da martedì 24 a giovedì 26 maggio, scelti con l’obiettivo di allargare la base dei calciatori selezionabili.
Non è semplice trovare giocatori, cambieremo un po’ di cose senza stravolgere tutto.
Giovani che arrivano Serie A (29), promesse della Serie B (18) più 6 azzurrini che arrivano da campionati esteri come Sebastiano Esposito che gioca con la maglia del Basilea ma anche Denis Franchi che gioca con il Paris Saint Germain. Dalla Svizzera arriva anche Wilfried Gnonto (Fussballclub Zurich), dalla vicina Francia, Franco Tongya (Olympique Marsiglia).
Poi Giacomo Quagliata (Heracles Almelo) e Gaetano Oristanio (Volendam). Il club più rappresentato è il Genoa (6 calciatori), seguito da Milan, Empoli e Cremonese (4). Il più giovane in assoluto tra i convocati è il trequartista dell’Udinese Simone Pafundi, classe 2006, mentre con maggior esperienza è il portiere dell’Empoli Guglielmo Vicario.
Tra i rossoneri convocati c’è anche Daniel Maldini. Chissà se riuscirà a seguire la carriera del padre anche in azzurro. Sulla buona strada, parlando ancora di Milan, c’è Sandro Tonali:
Ha debuttato in Nazionale con noi, sta facendo un grande campionato ma ha ancora ampi margini di miglioramento ma il centrocampo è la zona che ci dà meno problemi.
Critico sulla politica dei giovani, Fabio Capello.
I risultati vengono dopo aver fatto un lavoro molto grande e in profondità, quindi settore giovanile. Insieme a una dirigenza che abbia una visione internazionale e con idee innovative. Secondo me siamo arretrati sotto questo aspetto. Nel campionato italiano ognuno guarda al suo orticello, e non hanno un’idea di insieme su dove andare.