Roberto Mancini ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a lasciare l’Italia dopo cinque anni e mezzo: vicina la scelta del nuovo c.t. della Nazionale
L’addio di Roberto Mancini alla panchina della Nazionale, a due giorni da Ferragosto, ha scosso il mondo del calcio italiano. E, soprattutto, la Federazione, che deve trovare al più presto un sostituto per affrontare le gare di qualificazione a Euro2024. L’ex c.t. ha raccontato i motivi della sua scelta al Corriere dello Sport:
Dopo cinque anni e mezzo può succedere, ne mancavano altri due e mezzo di contratto, era da mesi che ci stavo pensando, forse era arrivato il momento di lasciare, perché quando certe cose, certe situazioni, cambiano all’interno, vuol dire che comunque si sta andando verso la fine. Lo ripeto, non credo di aver ammazzato e di aver mancato di rispetto. Non ho ucciso nessuno.
I contatti con la Federazione andavano avanti da ormai una settimana. Mancini si rimprovera le tempistiche, ma, dalle nomine del 4 agosto, non è passato molto tempo:
È dal 7 agosto che parlo con la Federazione. La decisione è stata presa adesso, ci sono venticinque giorni agli impegni con Macedonia del Nord e Ucraina. Mi dispiace, certo. Potevo anticipare di una settimana la mia scelta, questo sì. È quanto mi rimprovero. Le nomine delle nazionali erano state ufficializzate il 4 agosto. Non è passato troppo tempo da allora.
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Tra le motivazioni che hanno spinto Bobby Goal a dare le dimissioni, probabilmente, anche il cambio di staff, con il solo Fausto Salsano rimasto e i vari Nuciari, Lombardo, Evani, Di Salvo più distanti dal gruppo di lavoro:
Quando le cose cambiano o iniziano a cambiare, secondo me non si è più sulla stessa lunghezza d’onda e prima che accada qualcosa di più grave è sempre meglio anticipare, sebbene l’abbia fatto con grande dispiacere. Gravina avrebbe potuto trattenermi…
Mancini conferma di aver ricevuto – e declinato – diverse offerte, soprattutto nel periodo dell’Europeo. Non c’entra, però, l’Arabia Saudita nella sua decisione. Nel momento clou, infatti, l’ex c.t. avrebbe voluto sentire più fiducia:
Se mi avessero dimostrato che mi volevano comunque… Ho pensato una cosa che non mi è stata poi dimostrata. Io avevo bisogno di tranquillità per lavorare perché secondo me si è iniziato a toccare un po’ di cose, sono venute meno certe situazioni. Questo è il mio dispiacere.
C’è molta amarezza nelle parole del Mancio, che avrebbe voluto guidare la Nazionale al Mondiale 2026 e poi lasciare. Ha lasciato prima, mettendo in chiaro – inoltre – che nella sua decisione non c’entra il presidente Gabriele Gravina e neanche eventuali dissapori con Leonardo Bonucci o Gianluigi Buffon
La decisione è mia, come ho detto prima. Il presidente Gravina non c’entra nulla, sicuramente credo che quando inizi a cambiare certe situazioni si rovina qualcosa. Tutto qui. Le cose poi finiscono, basta. Non c’è bisogno di buttare o far buttare addosso da altri della spazzatura, diciamo della rumenta, per forza. Sono state scritte cose assurde, come è successo in queste ore.