Nel giorno del suo insediamento come capo delegazione dell’Italia Gigi Buffon ricorda il suo predecessore Gianluca Vialli
La Nazionale italiana cambia forma e uomini, chiudendo una favola che è culminata con la vittoria dell’Europeo 2021. Al posto di Roberto Mancini c’è Luciano Spalletti, e al posto del compianto Gianluca Vialli adesso c’è Gianluigi Buffon, insediatosi proprio da poche ore in maniera ufficiale.
Nella sua conferenza stampa di presentazione, l’ex portiere e leggenda dell’Italia ha proprio risposto a una domanda riguardo l’eredità pesante che si trova a raccogliere, quella di una figura straordinaria in campo e fuori. E, infatti, Buffon si è detto certo di non poter riproporre un modello come quello di Vialli, per il quale non si sentirebbe all’altezza:
Il ricordo è immenso e bellissimo, avevamo un rapporto straordinario fuori dal campo. Ci scambiavamo continuamente le maglie, c’era una condivisione totale e devo dire che sarebbe sbagliato pensare di arrivare subito al suo livello. Ognuno di noi ha un proprio passato, un percorso, riesce a dare delle risposte che a giovane non riesci a darti. Poter venire qui cercando di riproporre un Vialli sarebbe sbagliato, non sarei all’altezza. Cercherò di essere ciò che sono sempre stato che poi è il motivo per cui qualcuno mi ha apprezzato
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Buffon, insomma, è intenzionato a portare la sua esperienza, il suo bagaglio di competenze umane e tecniche al servizio della Nazionale, senza cercare di emulare forzatamente il lavoro di Vialli. Che, per forza di cose, ha portato ai ragazzi dell’Europeo una lezione di vita diversa da quella che Gigi può dare.
Il ricordo di Vialli è ancora forte nel nuovo capo delegazione dell’Italia, con cui aveva un rapporto forte anche fuori dal campo. Ed è forse anche per questo che ammette di non volersi mettere a gareggiare con la sua figura, che ancora è ingombrante, in senso positivo, all’interno della Nazionale. Lo stesso Gabriele Gravina, presidente della Figc, alla presentazione di Buffon ha detto:
Quando Buffon ha accettato ha nominato due persone a noi molto care: Vialli e Riva. Con Vialli abbiamo condiviso quattro anni e ci ha dato una grande lezione di vita, mentre con Riva nel 2006 abbiamo vissuto momenti straordinari.
Gigi, quindi, raccoglie un’eredità pesante, importante, che solo uno con il suo carisma e la sua esperienza potrebbe reggere.