Inter, Carlo Cottarelli ha lanciato l’azionariato popolare dei tifosi Vip per risanare le casse del club: ma servono 500 milioni o sarà autogol.
Tiene banco la notizia dell’azionariato popolare di 500 milioni per salvare le casse dell’Inter. L’iniziativa è di Carlo Cottarelli, uno dei più famosi economisti italiani, ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, che ha creato la società Interspac al fine di rafforzare il club con capitali provenienti da tifosi Vip. Un azionariato per rimpolpare le casse del club nerazzurro. Servono però tra i 450 e i 500 milioni di euro per convincere il presidente cinese Suning a cedere una parte, o tutta la società. Suning che ha rifiutato un’offerta di 750 milioni di euro. Una cifra notevole che necessita di basi solide.
Ma intanto, che cos’è una Spac? Si tratta di un veicolo societario d’investimento, regolamentato, che ha l’obiettivo di portare in borsa una società su cui si vuole investire. Il primo passo necessario è un business plan e un piano per riportare la società all’utile. Un passaggio delicato che avrà bisogno di tempo. Raccogliere mezzo miliardo di euro non è uno scherzo e anche se l’appello dovesse raccogliere molte adesioni (al sondaggio hanno risposto in 35mila) non è scontato l’esito positivo. Dal canto suo Carlo Cottarelli ha ribadito che l’operazione è fattibile e soprattutto necessaria. In questo modo arriverebbero soldi freschi e si creerebbe una grande sintonia tra proprietà e tifosi.
Inter, nell’azionariato popolare nomi come Mentana, Vecchioni, Bocelli, Lerner
Inter, 500 milioni per l’azionariato popolare o sarà autogol
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I soldi verrebbero raccolti attraverso donazioni di personaggi Vip come Enrico Mentana, Max Pezzali, Andrea Bocelli, Gad Lerner, Massimo Galli, Roberto Vecchioni e tanti altri. La strada da percorre, seppur affascinante, è in salita. Al momento è stato fatto solo un sondaggio, ma serve un piano di business economico e l’approvazione di tutti gli investitori. Le tempistiche sono di almeno 18 mesi. Come ricordato dallo stesso Cottarelli non c’è un massimo di investimento, ma un minimo, con fasce che vanno dai 500 ai mille euro, dai 1000 ai 5mila e così via.
Resta da capire se i tifosi Vip mettendo mano al portafoglio riusciranno a salvare la loro squadra del cuore. Sarebbe la prima volta in Italia, un’ipotesi fascinosa, ma molto difficile. In casi come questo sono poi previsti numerosi controlli. Infatti, la legge prevede che un’azionariato con più di 200 investitori, non professionali, debba passare dal controllo e dall’approvazione della Consob e della Borsa Italiana. Serve, in altre parole, un lead investor, che si relazioni con le autorità di vigilanza.
Un investimento complesso, ma che vede Cottarelli sicuro della fattibilità. Una strada più percorribile sarebbe quella di vedere i tifosi Vip coinvolti in modo residuale, all’interno di un’operazione più articolata, con investitori professionali capaci di relazionarsi con Consob e Borsa Italiana.