Il settore degli integratori alimentari è in continua crescita grazie anche alla percezione di benessere tra chi ne sceglie l’utilizzo
Il settore degli integratori alimentari si conferma un pilastro del made in Italy, capace di generare valore economico, sostenere l’occupazione – in particolare femminile – e contribuire alla crescita del Paese. A rivelarlo è un’analisi inedita sugli impatti socio economici ed occupazionali che il settore degli integratori alimentari ha contribuito a generare per il sistema Paese nell’anno 2023, realizzata da Integratori & Salute, l’associazione di riferimento per il settore degli integratori alimentari in Italia e parte di Unione Italiana Food, con il supporto tecnico e metodologico di PwC Italia,
“Il settore degli integratori evidenzia dinamiche positive nel fatturato,nella produzione, nell’occupazione e negli investimenti” ,afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “È un mercato solido ematuro dove il consumatore mostra sempre più fiducia verso l’utilizzo di questi prodotti, li prende confrequenzae anche con metodo perché è convinto che attraversoil consumopossa mantenere con maggiorfacilità il proprio stato di salute”.
Il settore degli integratori alimentari continua a crescere
Integratori alimentari: un settore in crescita che crea benessere. Ma le leggi UE non aiutano…
LEGGI ANCHE Panchina Sampdoria, il Secolo XIX: Matteo Manfredi ha scelto Lombardo e Gregucci
“Oggi, grazie alla forte impronta innovativa del comparto siamo impegnati a ricercare eaprogettare gli integratoridi domani, che dovranno rappresentare un sostegno sempre più mirato e strategico per il benessere delle persone”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute.
“Un utilizzo degliintegratori nei prossimi anni come strumento di prevenzione primaria può infatti costituire un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali.In generale, il futuro del nostro settore dipenderà anche dalla capacità delle imprese di integratori di innalzare il livello qualitativo dei propri prodotti e di partecipare attivamente a dibattito regolatorio. Le imprese – contiuna il presidente – devono continuare ad avere il coraggio di investire in ricerca e collaborare con il mondo scientifico per dimostrare l’efficacia dei nutrienti, anche adottando modalità di valutazione innovative”.
L’impatto socio.economico sul sistema Italia
Integratori alimentari: un settore in crescita che crea benessere. Ma le leggi UE non aiutano…
I dati si riferisco al 2023 ed evidenziano che:
- Il mercato degli integratori alimentari vale 4.091 milioni di euro
- Il settore ha generato 4.626 milioni di euro di PIL e 1.099 milioni di euro di gettito fiscale nel 2023
- Le aziende associate a Integratori & Salute hanno prodotto un valore aggiunto diretto pari a 781 milioni di euro
- 51.719 i lavoratori coinvolti lungo la filiera, di cui il 50% donne (contro una media nazionale del 42%)
- È del 34% la quota di occupazione laureata, rispetto a una media nazionale del 24%
- È di 1,13 euro il PIL generato per 1 euro speso nell’acquisto di integratori da parte del consumatore finale
- Il canale farmacia/parafarmacia resta centrale a conferma di un consumo consapevole e guidato da figure sanitarie
Allo stesso tempo ci sono alcuni temi percepiti come preoccupanti dalle imprese di Integratori & Salute. Tra questi, solo per citarne alcuni,l’assenza di armonizzazione a livello EU ed extra-EU rispetto ad argomenti come materie prime, gestione dei contaminanti, claim di prodotto e sanzioni.
Proseguendo con le restrizioni applicate all’uso delle preparazioni botaniche negli integratorie, infine, il sempre maggior ricorso all’autocura da parte dei pazienti.
“Lo sguardo del settore, sempre orientato al futuro, sembra essere in netto contrasto con la situazione normativa a livello europeo”, prosegue Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Purtroppo, accade continuamente che diversi nutrienti vengano messi in discussione da parte della Commissione Europea in maniera scollegata dalla realtà scientifica. È auspicabile, pertanto, un’armonizzazione delle regole sugli integratori a questo livello, perché oggi ci troviamo di fronte a una regolamentazione frammentata che penalizza l’innovazione nel nostro Paese. Anche i processi di registrazione di nuovi nutrienti, come i ‘novelfood’, vengono gestiti con metodologie ormai superate rispetto alle attuali conoscenze…”.