Cds Holding, Sampdoria e Geno aspettano la risposta del Comune sull’offerta del Luigi Ferraris, che potrebbe anche cambiare nome
Il Luigi Ferraris può cambiare nome? Sembra strano a pensarci, ma la libertà di definire il nuovo nome dell’impianto è tra le richieste presenti nel dossier presentato da Cds Holding, Sampdoria e Genoa e che il Comune di Genova dovrà valutare.
Le condizioni dei proponenti, come si legge sull’edizione genovese de La Repubblica, prevedono anche novità sui parcheggi e sulla cessione dello stadio una volta completati i lavori di ristrutturazione:
Piena libertà di definire il nuovo nome dello stadio; dotazione dei parcheggi che dovrà essere incrementata da parte del Comune di Genova (anche a beneficio delle superfici commerciali) nelle modalità che verranno definite e la possibilità di cedere lo stadio ristrutturato nelle modalità, nei termini e nei tempi definiti all’insindacabile giudizio della scrivente.
Sampdoria e Genoa incontrano il Comune per il Ferraris
Il Luigi Ferraris può cambiare nome: Cds Holding, Sampdoria e Genoa aspettano la decisione del Comune. I prossimi appuntamenti
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Ma a che punto sono i discorsi tra le società e il Comune?
Entro la fine di luglio Palazzo Tursi dovrà esprimersi sull’offerta vincolante da 14 milioni presentata dalla NewCo formata da Genoa (10%), Sampdoria (10%) e Cds Holding (80%) lo scorso marzo. La nuova giunta di Silvia Salis, che sta seguendo in prima persona la situazione, ha sempre manifestato l’intenzione di mantenere la struttura pubblica. Cds Holding, Sampdoria e Genoa, tuttavia, avrebbero dato piena disposizione a rivedere i termini dell’offerta.
Il 18 luglio è in programma un vertice tra Sampdoria, Genoa, Comune e Figc sul Ferraris, tra i candidati per ospitare le gare di Euro2032, mentre cresce l’attesa per la risposta. Il Comune non vorrebbe perdere i potenziali investitori, ma nemmeno cedere sulla privatizzazione.