Un po’ Quagliarella, un po’ Ibrahimovic, la doppietta contro il Cagliari certifica la crescita di Bonazzoli: la Sampdoria inizia a godersi il suo gioiello
Un lampo. Anzi due. Come a Udine, ma, per certi versi, meglio di Udine. Sampdoria-Cagliari può essere la partita che segna una svolta nella carriera di Bonazzoli, che, con la doppietta contro i sardi, arriva a tre goal in due partite.
Tre goal bellissimi, un po’ alla Quagliarella, suo padre calcistico, come dimostra l’abbraccio dopo il 2-0, un po’ alla Ibrahimovic. Perché quel volo sul cross di Jankto ha ricordato lo svedese, maestro in questi colpi che sembrano più da arti marziali che da calcio. Il tutto coronato dalla dedica al nonno, scomparso causa Covid.
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Questo rush finale può certificare la definitiva sbocciatura di Bonazzoli, che la Sampdoria ha preso dall’Inter appena maggiorenne, ma che a Genova non ha mai brillato. Dopo un giro di prestiti, quest’anno, finalmente, i blucerchiati hanno creduto in lui.
Un avvio di stagione ‘lento’, tra infortuni e panchine per scelte tecniche, a cui sta seguendo un finale decisamente più ‘veloce’. Un goal – inutile – al Bologna, poi le tre magie che hanno portato, a conti fatti, quattro punti in più alla Sampdoria.

Tra i consigli di Quagliarella, la vicinanza di altri mancini d’oro come Gabbiadini e Ramirez, Bonazzoli sta continuando il suo processo di crescita. Crescita vitale per la Sampdoria, che ha puntato su di lui, che ora può essere l’uomo in più per chiudere definitivamente il discorso salvezza.



